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VAUDLa moglie di Ravenel denuncia: «Ho subito molestie psicologiche»

13.01.20 - 12:23
Il presidente del Gran Consiglio vodese è stato condannato per minaccia qualificata nello scorso mese di agosto
Keystone (archivio)
Domani Ravenel farà sapere se intende abbandonare o meno la presidenza del Gran Consiglio.
Domani Ravenel farà sapere se intende abbandonare o meno la presidenza del Gran Consiglio.
La moglie di Ravenel denuncia: «Ho subito molestie psicologiche»
Il presidente del Gran Consiglio vodese è stato condannato per minaccia qualificata nello scorso mese di agosto

LOSANNA - La moglie del presidente del Gran Consiglio vodese, Yves Ravenel (UDC), fornisce oggi la sua versione dei fatti in merito alla condanna in agosto del marito per minacce proferite nei suoi confronti. In un'intervista pubblicata da 24 Heures, Cécile Ravenel, in procinto di divorziare, afferma di aver subito «molestie psicologiche».

Yves Ravenel ha riconosciuto di aver rotto delle lampadine brandendo una scopa davanti alla casa della moglie nel gennaio del 2019. Secondo la donna non si è però trattato di un semplice sfogo, ma di aggressioni e molestie psicologiche continue.

In procedura di divorzio da anni, essa ribadisce che il marito l'ha minacciata di morte nel 2016, accusa che Yves Ravenel respinge. Sabato scorso il presidente del Gran Consiglio vodese, sempre sulle colonne di 24 Heures, ha da parte sua assicurato di non essere mai stato violento nei confronti della moglie.

Ravenel è stato condannato il 21 agosto a 60 aliquote giornaliere di 80 franchi sospese per due anni e ad una multa di 960 franchi per minaccia qualificata e tentativo di minaccia qualificata. Deve inoltre versare circa 5000 franchi alla controparte per le spese procedurali e quale risarcimento.

Domani, in apertura della seduta del Gran Consiglio, Ravenel farà sapere se intende abbandonare o meno la sua funzione di presidente del parlamento cantonale. Il gruppo UDC lo difende, mentre socialisti, verdi e sinistra radicale ne hanno chiesto le dimissioni. Gli altri partiti non si sono schierati.

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