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TURGOVIAArrestato un sospetto combattente dell'Isis, era in un centro per asilanti

23.11.19 - 19:13
Gli interrogatori dell'uomo sono stati effettuati alla presenza di agenti della polizia federale
Keystone
Arrestato un sospetto combattente dell'Isis, era in un centro per asilanti
Gli interrogatori dell'uomo sono stati effettuati alla presenza di agenti della polizia federale

KREUZLINGEN - La polizia turgoviese ha arrestato nel centro per asilanti di Kreuzlingen (TG) un uomo - siriano, secondo notizie di stampa - sospettato di aver combattuto nelle file dell'Isis. Le manette sono scattate sabato scorso e del caso si è interessato anche il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

La procura turgoviese ha confermato oggi a Keystone-ATS di aver avviato un procedimento per violazione della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStr), concretamente per entrata illegale.

Una eventuale perseguimento per appartenenza a organizzazione terroristica è di competenza federale: per questa ragione, sulla scorta di alcuni sospetti, è stato attivato l'MPC. Gli interrogatori dell'uomo sono stati effettuati alla presenza di agenti della polizia federale.

Stando alla procura cantonale l'MPC ha però rinunciato ad avviare un procedimento, non riscontrando sufficienti elementi per agire. La magistratura turgoviese ritiene da parte sua che chiuderà il caso con un decreto d'accusa, per poi espellere il condannato. Il Ministero pubblico della Confederazione non era oggi raggiungibile per una presa di posizione.

Secondo i media turchi - ripresi dal portale elvetico Crime Schweiz e di rimbalzo da Blick e 20 Minuten - l'uomo in questione è originario di Qamischli, località del nord-est della Siria al confine con la Turchia. Dopo aver soggiornato in una clinica in Turchia sei mesi or sono sarebbe entrato in Svizzera. In un primo tempo accolto nel centro di Altstätten (SG), è poi passato a quello di Kreuzlingen.

Alle autorità elvetiche avrebbe detto di sapere solo l'arabo e gli sarebbe quindi stato affiancato un interprete: sarebbe però poi emerso che parla bene anche curdo, turco e tedesco. Avrebbe anche goduto di una posizione di preminenza nei centri, assumendo compiti di responsabilità.

Diversi rifugiati hanno però presto manifestato il sospetto che potesse trattarsi di un miliziano dello stato islamico e hanno perciò avvertito le direzioni dei centri: sarebbe però stato loro risposto - sempre secondo i media turchi - che senza prove non si poteva fare nulla. La situazione sarebbe però cambiata quando un profugo avrebbe riconosciuto l'uomo su una foto di una testata siriana che mostrava jihadisti: a quel punto è partita la segnalazione alla polizia.
 
 

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