Suo fratello, minore all'epoca dei fatti, aveva sferrato otto coltellate alla vittima. Lui lo aveva preso a calci
GINEVRA - Un kosovaro 26enne è stato condannato oggi dal Tribunale criminale di Ginevra a 12 anni di reclusione per tentato assassinio. L'uomo, che al temine della pena sarà espulso dalla Svizzera per 10 anni, aveva aggredito assieme a suo fratello un droghiere nel luglio 2018 per futili motivi.
Il fratello del 26enne - minore all'epoca dei fatti, per questo sarà giudicato dalla giustizia minorile (rischia un massimo 4 anni di prigione) - ha sferrato otto coltellate al droghiere. Il giovane condannato oggi non ha fatto niente per impedirlo, anzi, ha dato dei calci alla vittima quando questa di trovava a terra. Per i giudici va quindi pienamente associato all'aggressione.
In seguito all'accoltellamento, il droghiere aveva perso ben 4,2 litri di sangue. È vivo solo grazie al rapido intervento dei soccorsi.
Il grave fatto di sangue è avvenuto per motivi futili: alcuni mesi prima c'era stata una bagarre tra un amico del droghiere e il più giovane dei fratelli. In seguito alla rissa i due avevano minacciato di morte il commerciante, ciò che lascia credere che l'aggressione sia stata premeditata, sottolineano i giudici.
La difesa ha annunciato che ricorrerà in appello. Il Ministero pubblico, che aveva chiesto 16 anni di reclusione, vuole prendersi un tempo di riflessione prima di decidere.