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STATI UNITI / SVIZZERAUna tonnellata di lingotti d'oro "svizzeri" nelle riserve di JP Morgan

29.08.19 - 18:30
Circa 1.000 lingotti riportano una provenienza falsata. E probabilmente arrivano da miniere illegali
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Una tonnellata di lingotti d'oro "svizzeri" nelle riserve di JP Morgan
Circa 1.000 lingotti riportano una provenienza falsata. E probabilmente arrivano da miniere illegali

NEW YORK - I tesorieri della grande banca americana JP Morgan hanno delle domande da porsi e a cui dare risposta. Come rivela l'agenzia Reuters, un migliaio di lingotti d'oro che si trovano nelle loro casse riportano un'origine falsificata. Nonostante su di essi sia ben in mostra il marchio di raffinerie svizzere, i lingotti da un chilo ciascuno, equivalenti a circa 50 milioni di franchi, non provengono in realtà dalla Svizzera.

L'obiettivo, molto probabilmente, era di dare un'impressione di qualità e nascondere le dubbie condizioni di estrazione dell'oro usato per produrre i lingotti in questione. Questi sono quindi ingegnosamente falsificati per riciclare oro proveniente da miniere illegali, che sono numerose in tutto il mondo.

Contattata, l'Amministrazione federale delle dogane conferma di essere a conoscenza dell'esistenza di almeno 655 lingotti falsi da un chilo. Ma specifica che il numero esatto è sconosciuto, il che rende difficile stimare l'entità del problema.

In tutto il settore orafo (2,5 milioni di lingotti prodotti ogni anno), tuttavia, il numero di contraffazioni scoperte è relativamente basso. Ma secondo il direttore della raffineria ticinese Valcambi, Michael Mesaric, ci sarebbero «molti, molti, molti» altri falsi in circolazione. E non sorprende che nessuna grande banca voglia avere tali lingotti nelle proprie casse.

La Svizzera svolge un ruolo chiave nel commercio mondiale dell'oro. Tuttavia, secondo Mark Pieth, professore di criminologia all'Università di Basilea, questi lingotti falsi danneggiano considerevolmente la reputazione delle raffinerie svizzere, che applicano severi controlli di qualità.

Da parte sua, la Argor-Heraeus conferma che il problema non è nuovo. E consiglia di acquistare oro solo da commercianti affidabili.

Il paese di produzione dei lingotti contraffatti rimane incerto, anche se gli esperti del settore ritengono che siano stati prodotti in Cina, prima di passare attraverso Hong Kong, Giappone e Thailandia.

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