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BASILEA CAMPAGNA«Mostrami il tuo pene». Insegnante a processo

08.04.19 - 10:48
Il docente 38 anni circuiva i giovani tramite le chat fingendosi una ragazza. Tra le vittime anche alcuni studenti
«Mostrami il tuo pene». Insegnante a processo
Il docente 38 anni circuiva i giovani tramite le chat fingendosi una ragazza. Tra le vittime anche alcuni studenti

LIESTAL - Domani, un insegnante 38enne delle medie dovrà affrontare il Tribunale penale di Basilea Campagna. Il pubblico ministero lo accusa di aver esercitato una forte pressione sui ragazzi, sfruttando le piattaforme di chat, nel decennio che va dal 2003 al 2013. Il docente è accusato, tra l'altro, di molteplici coercizioni, atti sessuali con bambini e pornografia infantile.

Per almeno 10 anni l'uomo ha avuto un unico obiettivo durante le sue navigazioni in rete: ottenere foto e registrazioni video di ragazzi, farli spogliare e ottenere soddisfazione sessuale. Non ha esitato a esercitare pressioni sui bambini per ottenere ciò che voleva. Durante le conversazioni con le sue vittime, secondo l'accusa, non avrebbe esitato a indossare i panni di una ragazza. Se sapeva dell'omosessualità del suo interlocutore, invece, fingeva di essere un ragazzo. E non ha esitato nemmeno quando si trovava di fronte ai suoi studenti.

A volte era Nicole, altre Camilla o ancora Luci. Secondo l'ufficio del procuratore, salvo poche eccezioni, il docente ha sempre ottenuto ciò che voleva: video di bambini intenti a compiere atti sessuali. Era molto esplicito quando invitata le sue vittime a fare ciò che desiderava: «Mostra il tuo pene e masturbati», era uno dei comandi che impartiva più spesso.

Se i bambini tardavano a mostrargli ciò che chiedeva allora iniziava «immediatamente a esercitare pressione non solo insultandoli e deridendoli, ma anche minacciandoli di pubblicare le loro foto su internet o di trasmetterle ad amici e conoscenti», spiega il pubblico ministero. «Prima opzione: mi mandi la foto. Seconda opzione: diventi famoso su Internet», era la minaccia. E le pressioni sulle vittime aumentavano di volta in volta.

Durante i dieci anni l'uomo ha accumulato una quantità enorme di file contenenti pornografia infantile. Nel 2014, gli investigatori hanno trovato oltre 47.000 immagini e 5000 video con questo contenuto.

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