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ZURIGOIl figlio mima atti osceni in classe, ma per il papà è tutto «normale»

20.03.19 - 15:14
Uno studente che frequenta un liceo a Zurigo ha tenuto comportamenti inappropriati davanti a una docente. Il mancato intervento dei genitori ha fatto passare il caso nelle mani della giustizia
Keystone (archivio)
Il figlio mima atti osceni in classe, ma per il papà è tutto «normale»
Uno studente che frequenta un liceo a Zurigo ha tenuto comportamenti inappropriati davanti a una docente. Il mancato intervento dei genitori ha fatto passare il caso nelle mani della giustizia

ZURIGO - Atti osceni in classe, ma per i genitori tutto è normale. Nel canton Zurigo ci si interroga sul caso di uno studente liceale che, durante una lezione, ha mimato più volte la masturbazione e il sesso orale utilizzando un tubetto di colla. Ma non solo. Il giovane ha anche infastidito alcune compagne con commenti inappropriati. 

Il caso è stato scoperchiato dalla rivista per insegnanti "Fokus Schule" e preoccupa soprattutto per la reazione dei genitori. Convocati dalla docente, essi si sono infatti scandalizzati per il provvedimento, lamentandosi con la direzione della scuola e minacciando di adire alle vie legali. Stando a quanto riferito da 20 Minuten, il padre avrebbe addirittura definito «normale per un ragazzo della sua età» il comportamento del figlio.

Profondamente a disagio per la reazione dei genitori e d'accordo con i vertici dell'istituto, la docente ha riferito il caso alla sezione della polizia cantonale zurighese che si occupa dei giovani. Ma la storia non finisce qui. Perché la professoressa ha spiegato tutta la vicenda anche alla classe. E questa è la goccia che fa traboccare il vaso per i congiunti del giovane. La mamma decide infatti di fare causa alla docente per aver «leso l'onore» del figlio e per «calunnia», visto che, stando alla donna, lui non avrebbe mai infastidito alcuna compagnia di classe. Sul caso interviene anche Jürg Freudiger di Sek ZH, un'associazione che tutela i professori delle superiori: «Tutte le accuse mosse contro la docente sono false».

Il caso è in seguito passato nelle mani della giustizia che ha dato ragione all'insegnante. 

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