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GINEVRAResero disabili due persone, condannati gli aggressori di Saint-Jean

13.03.19 - 17:22
I due principali imputati, facenti parte di un gruppo che nel 2017 picchiò selvaggiamente due sconosciuti, sono stati riconosciuti colpevoli di doppio tentato assassinio. La pena? 15 e 12 anni
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Il luogo dell'aggressione
Il luogo dell'aggressione
Resero disabili due persone, condannati gli aggressori di Saint-Jean
I due principali imputati, facenti parte di un gruppo che nel 2017 picchiò selvaggiamente due sconosciuti, sono stati riconosciuti colpevoli di doppio tentato assassinio. La pena? 15 e 12 anni

GINEVRA - La Corte penale di Ginevra ha condannato a 15 e 12 anni di reclusione i due principali responsabili dell'aggressione avvenuta nel 2017 nel quartiere ginevrino di Saint-Jean. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di tentato assassinio.

I giudici hanno ampiamente seguito la requisitoria del procuratore Dario Nikolic, che aveva chiesto la condanna a 14,5 e 14 anni di carcere per i due ventenni per tentato assassinio. La difesa, da parte sua, aveva sostenuto che non c'era alcuna intenzione di uccidere.

La pena più severa è stata comminata a un 20enne considerato il leader della banda di cinque giovani che nel gennaio 2017, nel quartiere di Saint-Jean, avevano aggredito con una brutalità senza precedenti due uomini di 36 e 37 anni. Il ragazzo aveva colpito le due vittime alla testa con una mazza da baseball. È stato riconosciuto colpevole di due tentati assassinii.

L'altro imputato, anch'egli oggi ventenne, ha rischiato di uccidere uno dei due uomini prendendolo a calci in testa mentre giaceva inerte a terra. I giudici l'hanno condannato per un tentato assassinio e un'aggressione, poiché non ci sono prove che abbia colpito il secondo malcapitato.

«La colpa dei due imputati è estremamente grave», ha dichiarato Vincent Fournier, presidente del Tribunale. I giovani, assieme a tre complici minorenni al momento dei fatti, hanno aggredito senza ragione due persone che non avevano fatto loro nulla. Hanno fatto della violenza un segno di appartenenza al loro gruppo, denominato "Brathers". I membri della banda sono fuggiti solo quando hanno sentito le sirene sulle auto della polizia.

Dopo i fatti, gli aggressori si sono dimostrati cinici e arroganti, ha sottolineato Fournier durante la lettura della sentenza. Speravano nell'impunità e sono tornati alla vita di tutti i giorni. I cinque aggressori sono stati arrestati solo sei mesi dopo la brutale aggressione, grazie alle intercettazioni telefoniche. La mazza usata per colpire le vittime in faccia non è mai stata ritrovata. Il tribunale ha pure sottolineato la scarsa collaborazione dei due imputati nel procedimento, le loro ripetute menzogne e i tentativi di occultamento.

I giudici hanno considerato come circostanze attenuanti solo il disturbo della personalità del capo banda, che limita leggermente la sua responsabilità. Hanno respinto la tesi che i giovani avessero agito sotto l'effetto dell'alcool, visto che non vi sono prove a sostegno.

Al termine dell'udienza, il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto la detenzione degli imputati, che sono giunti liberi al processo, con un braccialetto elettronico alle caviglie. Il tribunale ha ritenuto che il rischio che si sottraessero alla pena fosse troppo alto. Il ragazzo, condannato a 12 anni di carcere, è un cittadino brasiliano e sarà espulso dalla Svizzera una volta scontata la condanna. Gli altri tre aggressori saranno processati da un tribunale minorile. Rischiano un massimo di quattro anni di carcere per gli stessi atti.

L'aggressione è avvenuta una notte di gennaio 2017. Due uomini di 36 e 37 anni, che stava tranquillamente discutendo fra loro, sono stati attaccati da una banda di cinque giovani e colpiti in testa con calci, pugni, mazze da baseball e caschi da moto. Le vittime hanno subito ferite molto gravi e sono rimasti disabili a vita. L'estrema violenza dei fatti e la loro natura puramente gratuita avevano sconvolto l'opinione pubblica.

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