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LUCERNASparò a un amico mentre giocava con una pistola, condannato

04.03.19 - 23:59
L'imputato dovrà scontare 15 mesi di carcere (con la condizionale), pagare una 10 aliquote giornaliere da 100 franchi (sospese) e indennizzate la vittima con 15'000 franchi
Depositphotos (pio3)
Sparò a un amico mentre giocava con una pistola, condannato
L'imputato dovrà scontare 15 mesi di carcere (con la condizionale), pagare una 10 aliquote giornaliere da 100 franchi (sospese) e indennizzate la vittima con 15'000 franchi

LUCERNA - Il Tribunale criminale di Lucerna ha condannato un 25enne a 15 mesi di carcere con la condizionale per aver sparato ad un amico - ferendolo gravemente - mentre giocava con un revolver. Il giovane è colpevole di lesioni gravi colpose e possesso illegale di un'arma.

L'episodio si è verificato nel 2015 a St. Urban (LU). A causa del lungo procedimento, il tribunale ha diminuito la condanna di 3 mesi. All'imputato è stata anche inflitta una pena pecuniaria sospesa di 10 aliquote giornaliere da 100 franchi, e dovrà versare un indennizzo alla vittima di 15'000 franchi, oltre che pagare le spese processuali di 16'000 franchi.

Con la decisione pubblicata oggi il tribunale si è posizionato a metà strada fra le richieste della procura e della difesa. La sentenza non è ancora definitiva ed è già stato annunciato ricorso.

L'imputato e il suo amico avevano ricevuto in regalo da uno sconosciuto un revolver con munizioni. Si erano quindi recati - assieme ad altre persone - in un bosco per sparare, ma i colpi non erano partiti. Al ritorno in auto, l'accusato ha continuato a giocare con la pistola, finché un colpo è partito ferendo la vittima. Il proiettile ha perforato il braccio rimanendo incastrato nella parte alta del corpo.

Tutti hanno confermato la dinamica dei fatti, ma si trattava di capire se l'imputato sapesse che la pistola era carica. Il tribunale ha deciso di seguire il principio "in dubio pro reo", giudicando in questo senso in favore del giovane a processo.

L'imputato, nato in Svizzera ma cittadino del Kosovo, aveva già subito condanne per violazione alla legge sulle armi.

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