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VALLESE / ITALIALe Guardie di confine li fermano e controllano solo il passeggero di colore

04.03.19 - 09:26
La frase che ha lasciato a bocca aperta uno studente 24enne: «Tu rischi molto a portare questo genere di persone»
keystone (archivio)
Le Guardie di confine li fermano e controllano solo il passeggero di colore
La frase che ha lasciato a bocca aperta uno studente 24enne: «Tu rischi molto a portare questo genere di persone»

SION - «Tu rischi molto a portare questo genere di persone». Sarebbero queste le parole uscite dalla bocca di una Guardia di confine approcciatasi a un 24enne italiano all’imbocco del traforo del gran San Bernardo.

Stando alla testimonianza del giovane, che frequenta un master di musica a Losanna e tutte le settimane usa il carpooling Bla Bla Car per abbattere i costi e condividere il viaggio con altri ragazzi, il 24 febbraio sarebbe rimasto fermo più di un'ora per una perquisizione accuratissima dell'auto e dei bagagli. Solo uno dei passeggeri, di colore, sarebbe però stato trattenuto per lungo tempo.

«A tutti gli altri, me compreso - spiega il conducente su Repubblica - hanno chiesto solo i documenti e al massimo patente e libretto».

Il ragazzo di colore, invece, è stato fatto scendere, i suoi bagagli scaricati e portati negli uffici, quindi è stato perquisito, gli è stato fatto il test antidroga e i suoi documenti sono stati controllati in modo approfondito.

«Perché non ho ricevuto lo stesso trattamento? - si domanda il conducente -. Il loro, poi, è stato un comportamento intimidatorio. Non c’era ragione di trattenerci per più di un’ora. Nessuno ha potuto reagire altrimenti ci avrebbero costretto a rimanere lì per tutta la notte».

Il ragazzo, a quel punto, ha chiesto se vi fossero problemi. «Ci hanno risposto domandandoci per quale motivo fossimo diretti in Svizzera. Tre di noi hanno spiegato che andavamo a studiare, il quarto ragazzo, quello controllato, ha detto che stava andando a trovare un amico. L’agente mi ha guardato e mi ha detto: "lo vedi qual è il problema"». Quindi, facendo tintinnare le manette, avrebbe chiesto: «Come le chiamate queste in Italia? Manette? Non so se oggi non vi mettiamo le manette».

Quanto accaduto, non è un episodio isolato: «Anche a gennaio avevo accompagnato questo stesso ragazzo in Svizzera. Ci avevano fermato e avevano controllato soltanto lui. Anche quella volta hanno dovuto lasciarlo andare».

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