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GINEVRALicenziamento confermato per il poliziotto fan di Hitler

14.02.19 - 12:01
Il Tribunale federale respinge il ricorso dell'ufficiale che aveva mostrato sui social la sua ammirazione per il regime nazista
Licenziamento confermato per il poliziotto fan di Hitler
Il Tribunale federale respinge il ricorso dell'ufficiale che aveva mostrato sui social la sua ammirazione per il regime nazista

GINEVRA - La bandiera del Terza Reich e i commenti entusiastici sul regime nazista gli sono costati caro. Anche l'ultimo tentativo di rivedere il suo posto di lavoro è sfumato per l'ufficiale di polizia ginevrino licenziato nel 2014 per aver manifestato sui social network la sua ammirazione per il regime nazista.

Il "Black Hussar" - come si fa chiamare su Facebook - aveva contestato il suo licenziamento pronunciato alla fine del 2014. Ma il Tribunale federale ha respinto il suo ricorso, confermando la decisione del tribunale di Ginevra.

Secondo i giudici di Mon-Repos, il licenziamento del poliziotto era proporzionale, anche a un anno e mezzo dal suo pensionamento anticipato. In particolare, hanno ritenuto giustificata la cessazione del rapporto di servizio affermando che «non si può imporre allo Stato di mantenere nelle sue forze di polizia un funzionario che faccia conoscere pubblicamente il suo rifiuto dei valori fondamentali per i quali, come da giuramento prestato, dovrebbe essere garante».

L'episodio ticinese - L'episodio ricorda molto da vicino quanto accaduto in Ticino nel 2016, quando un sergente della Polizia cantonale era finito agli onori delle cronache locali per alcune immagini naziste sul suo profilo social. Inizialmente trasferito ad altre mansioni, però, non era stato licenziato, anzi. Solo due anni dopo per il Poliziotto era arrivato l'avanzamento di grado, «attribuito a fronte delle sue capacità professionali, dimostrate nell’ultimo periodo della sua attività». Promozione, questa che aveva attirato non poche critiche.

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