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ARGOVIAMassacro di Rupperswil, salario ridotto per l'avvocatessa

06.02.19 - 11:35
Il Tribunale cantonale argoviese ha deciso di rimborsare solo 27 ore (invece di 46) per la difesa in appello del 35enne: «Per il nuovo procedimento non ha dovuto preparare una nuova strategia»
Keystone
Massacro di Rupperswil, salario ridotto per l'avvocatessa
Il Tribunale cantonale argoviese ha deciso di rimborsare solo 27 ore (invece di 46) per la difesa in appello del 35enne: «Per il nuovo procedimento non ha dovuto preparare una nuova strategia»

AARAU - Onorario ridotto a 6000 franchi per l'avvocatessa che ha assunto la difesa d'ufficio dell'uomo di 35 anni giudicato lo scorso dicembre in appello per il "massacro di Rupperswil". Il Tribunale cantonale argoviese ha deciso un rimborso per 27 ore di lavoro, invece di 46.

La decisione di ridurre sensibilmente il compenso è spiegata nella motivazione scritta della sentenza del processo d'appello, di cui hanno riferito oggi le testate di CH Media e di cui anche Keystone-ATS ha ottenuto una copia.

Nel dispositivo viene sottolineato come la medesima avvocatessa abbia ricevuto un onorario di circa 155'000 franchi per il processo di prima istanza celebrato davanti al Tribunale distrettuale di Lenzburg.

Al processo d'appello, il Tribunale cantonale era chiamato a decidere unicamente sulla misura dell'internamento ordinario. Per questo procedimento, la legale «non ha dovuto preparare una nuova strategia». Per questo motivo, la corte ritiene che 27 ore siano un tempo di lavoro  «ragionevole».

Il taglio del compenso è stato criticato da alcuni avvocati penalisti interpellati dalle testate di CH Media (la "joint venture" fra il gruppo NZZ e il gruppo della Aargauer Zeitung, ndr.). Il rischio - sostiene ad esempio l'avvocato solettese Konrad Jeker - è che i difensori d'ufficio non riescano ad adempiere al loro mandato in modo soddisfacente.

Per la cronaca, il tribunale d'appello argoviese ha confermato lo scorso 13 dicembre la misura dell'internamento per il responsabile del "massacro di Rupperswil". L'uomo non è stato accompagnato in aula, avendo ottenuto una dispensa.

Nel marzo di un anno fa, il Tribunale distrettuale di Lenzburg aveva a sua volta giudicato il 35enne - uno svizzero con tendenze pedofile conclamate - colpevole di quattro assassini, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenzionale, possesso di materiale pornografico proibito, nonché di atti preparatori punibili in vista di altri crimini.

L'uomo, reo confesso, abitava nel medesimo quartiere delle sue vittime. In base alla ricostruzione dei fatti, il 21 dicembre 2015 ha ucciso con tagli alla gola una madre di famiglia 48enne, i suoi due figli di 13 e 19 anni e l'amica del primogenito: le vittime erano riunite nell'abitazione di Rupperswil in vista del Natale.

Prima di sterminare la famiglia, l'imputato ha inoltre mandato la madre a prelevare 11'000 franchi in due banche e ha abusato sessualmente del figlio minore. Dopo il massacro, ha cosparso l'abitazione di olio per torce e le ha dato fuoco. Il 35enne è stato arrestato a quasi sei mesi dai fatti, mentre stava preparando analoghi attacchi ai danni di famiglie con bambini fra gli 11 e i 15 anni, nei cantoni di Soletta e Berna.

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