Nel 2004 il 47enne abusò del ragazzo per poi colpirlo 30 volte con una baionetta
THUN - Un pedofilo 47enne non ha compiuto sufficienti progressi durante la terapia e non sarà rimesso in libertà. Lo ha deciso il tribunale di Thun (BE), che ha optato per l'annullamento di misure stazionare a favore di un internamento. L'uomo era stato condannato per aver stuprato e ucciso un adolescente in Germania nel 2004.
Il fatto era avvenuto in un bosco del comune bavarese di Donauwörth. Insieme a un complice tedesco l'imputato, uno svizzero, aveva abusato di un 15enne, prima di infliggergli 30 pugnalate con una baionetta. I due, entrambi omosessuali, avevano contattato il teenager su Internet, convincendolo a prestarsi a giochi sessuali.
Come motivazione del crimine, l'uomo aveva indicato la propria soddisfazione sessuale. Prima dell'omicidio aveva già tentato di uccidere un altro ragazzo, che però era riuscito a fuggire in extremis.
Nel 2006 il pedofilo era stato condannato alla detenzione a vita e a un internamento. Due anni dopo però, a seguito delle modifiche del Codice penale elvetico, il tribunale di Thun aveva tramutato la misura dell'internamento in una terapia stazionaria.
Ora il tribunale - come ha confermato oggi la cancelliera - è giunto alla conclusione che l'uomo non può essere curato e va internato. La notizia è stata inizialmente riportata dal "Thuner Tagblatt" nella sua edizione odierna.
Un recente rapporto ha attestato che il pedofilo, dopo dieci anni, soffre di un disturbo schizoide di personalità e non ha fatto progressi significativi nel corso della terapia. Non vi è quasi alcuna speranza di assistere a miglioramenti in futuro e il pericolo di ricaduta resta elevato. Invano, il legale del 47enne ha sostenuto che la cura sia stata messa in pratica solo a metà e che il suo cliente abbia la possibilità di guarire.