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BASILEA CITTÀ15 condanne per i tumulti del giugno 2016

25.01.19 - 10:52
Pene tra i 20 e i 27 mesi di carcere per una manifestazione violenta avvenuta nella città renana
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15 condanne per i tumulti del giugno 2016
Pene tra i 20 e i 27 mesi di carcere per una manifestazione violenta avvenuta nella città renana

BASILEA - Il Tribunale penale di Basilea Città ha condannato a pene tra i 20 e i 27 mesi di carcere, in parte con la condizionale, 15 dei 18 imputati processati lo scorso ottobre per una manifestazione violenta avvenuta nella città renana la sera del 24 giugno 2016. Tre sono stati assolti. Uno di loro è stato tuttavia condannato a una pena pecuniaria in relazione all'occupazione di una casa a Lucerna nell'aprile del 2014.

La sentenza resa nota stamane menziona una serie di reati commessi dai condannati - ritenuti autonomi di estrema sinistra - durante i tumulti, che avevano causato danni per oltre 200'000 franchi e durante i quali erano rimasti feriti due poliziotti, oltre a una dimostrante: sommossa, danneggiamento, lesioni semplici e ripetuta violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari.

I fatti risalgono al 24 giugno 2016: poco dopo le 22.00 una cinquantina di persone mascherate si erano riunite nel centro città per una manifestazione non autorizzata. La polizia, giunta sul posto in seguito ai primi danneggiamenti, era stata aggredita e bersagliata con sassi e bottiglie. I vandali avevano mandato in frantumi numerosi vetri, imbrattato facciate e danneggiato diversi veicoli della polizia. I due agenti e la ragazza feriti erano stati medicati al pronto soccorso.

Su un sito internet era poi stata pubblicata una lettera di rivendicazione, in cui si parlava di manifestazione contro "razzismo, repressione ed espulsione".

Nel dicembre 2017 la Procura basilese ha incriminato 18 persone: 17 svizzeri (undici uomini e sei donne, solo in parte residenti nella regione di Basilea) e un olandese, che oggi hanno tra i 20 e i 31 anni. Al processo il pubblico ministero ha chiesto pene tra i 17 e i 38 mesi di carcere, mentre i difensori volevano il proscioglimento dei loro assistiti, giudicando le prove addotte insufficienti per una condanna.

Il processo si era aperto il 23 ottobre 2018. La difesa aveva sollevato dubbi sulla sua equità e aveva accusato la Procura di formulazioni diffamatorie verso gli imputati nell'atto d'accusa, nel quale si definiva in particolare la manifestazione "Saubannerzug", termine designante la spedizione di soldati di ventura della Svizzera centrale verso Ginevra durante il carnevale del 1477, dopo le guerre di Borgogna, per esigere il pagamento di una somma promessa (il Dizionario storico della Svizzera la chiama "spedizione della Folle vita"). Il termine viene oggi usato a volte dalla stampa svizzerotedesca per designare manifestazioni con atti di vandalismo.

Il presidente della corte aveva rinviato a una data ulteriore la comunicazione della sentenza, giunta soltanto ora.

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