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ZURIGOSospettata di avere ucciso il figlio di 4 anni: «Non l'avrebbe mai fatto»

23.01.19 - 20:27
La sorella della 30enne camerunense è convinta che sia impossibile un atto del genere e che si sia trattato di un tragico incidente
20 Minuten
Sospettata di avere ucciso il figlio di 4 anni: «Non l'avrebbe mai fatto»
La sorella della 30enne camerunense è convinta che sia impossibile un atto del genere e che si sia trattato di un tragico incidente

BÜLACH - La 30enne S.L. è stata arrestata domenica sera a Bülach, nella periferia di Zurigo, perché sospettata di avere ucciso il figlio di 4 anni. La sorella della donna, camerunense, è sicura che questa ipotesi debba essere scartata: «Non avrebbe mai fatto del male a suo figlio - ha spiegato a 20 Minuten -. Ha sempre amato e protetto il piccolo Paolo. Avevano un normalissimo rapporto madre-figlio».

La donna ha sentito L., sua sorella minore, l’ultima volta sabato sera, tramite WhatsApp: «Era tutto normale, lei era tranquilla e non ha menzionato alcuna difficoltà». Quando ha saputo dai parenti quello che era successo, lunedì mattina, ha cercato di contattarla, senza successo. Il Ministero pubblico ha infatti chiesto per la donna la detenzione preventiva, dopo che gli accertamenti effettuati presso l'istituto di medicina forense non hanno permesso di escludere che il piccolo sia stato vittima di un delitto. «Non c’è modo per noi di parlare con lei. Siamo tutti scioccati».

S.L. pare non abbia molti conoscenti in Svizzera, dove vive separata dal padre del piccolo. «Non ha nessuno, è completamente sola in questa faccenda - aggiunge la sorella -. Ma sono sicura che non abbia fatto nulla a Paolo. È un bambino vivace. E lei è una persona molto tranquilla». Convinta che si sia trattato di un tragico incidente, è molto preoccupata.

20 Minuten si è rivolta allo psichiatra forense Thomas Knecht per capire in quali circostanze una madre possa decidere di uccidere il suo bambino. «Spesso accade quando il figlio è molto piccolo. Per problemi economici, perché il bimbo sta male, il partner non lo accetta. Altre volte si tratta di un caso di maltrattamento che è finito in tragedia».

S.L. è stata trovata - secondo testimoni oculari - seduta in silenzio accanto a una fontana, con il bimbo in braccio, coperto. «In un momento così tragico la madre può cadere in uno stato dissociativo, staccato dalla realtà - spiega lo psichiatra -. Si tratta di uno shock estremamente forte. La consapevolezza di avere ucciso il proprio figlio (e non è ancora chiaro se si tratti di questo caso) e di averlo perso per sempre fa cadere la donna in uno stato di profonda depressione».

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