Cerca e trova immobili

INDONESIA / BERNATsunami, ecco perché non è stato possibile lanciare l'allerta

23.12.18 - 14:03
Aumenta intanto la conta delle vittime. Almeno 222 i morti, circa 800 i feriti. Non ci sono svizzeri tra le vittime
keystone
Tsunami, ecco perché non è stato possibile lanciare l'allerta
Aumenta intanto la conta delle vittime. Almeno 222 i morti, circa 800 i feriti. Non ci sono svizzeri tra le vittime

BERNA - Un'onda di tsunami ha devastato le spiagge attorno allo stretto della Sonda, che separa le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia. Il drammatico bilancio, ancora purtroppo provvisorio, è di almeno 222 morti e 28 dispersi, i feriti sono 843. Il numero delle vittime «crescerà sicuramente», ha ammonito il presidente indonesiano Joko Widodo, mentre i soccorritori sottolineano che molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte.

Perché non è stato possibile lanciare l'allerta - Non è stato possibile attivare il sistema di allerta rapida per lo tsunami perché a generarlo non è stato un terremoto, ma una frana probabilmente legata a un'eruzione vulcanica.

«I sistemi di allerta funzionano per i maremoti generati dai terremoti», ha spiegato all'agenzia Ansa il vulcanologo Pier Giorgio Scarlato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vuclanologia (Ingv).

«Quando ci sono eruzioni vulcaniche - ha aggiunto - il magma che risale dalle profondità può generare terremoti, ma nella maggior parte dei casi provoca una deformazione della struttura del vulcano, rendendone i versanti instabili e innescando la formazione di frane». Sembra essere questa la dinamica dello tsunami che ha colpito le coste dell'Indonesia.

«Da circa un anno è in corso un'eruzione del vulcano Anak Krakatoa - ha detto Scarlato - e le bellissime esplosioni attirano molti turisti». Difficile dire, ha concluso, se le esplosioni siano le responsabili della frana: il vulcano è così instabile che la frana sarebbe potuta avvenire comunque.

Pochi turisti stranieri - La zona interessata dallo tsunami non è una meta del turismo di massa: lo ha spiegato a Keystone-ATS Prisca Huguenin, portavoce dell'agenzia di viaggi Hotelplan. 

La regione è visitata più che altro da viaggiatori individuali, ha affermato Huguenin. Hotelplan fa sapere inoltre di non avere clienti sul posto. 

Anche Markus Flick, addetto stampa di DER Touristik Suisse, ha indicato che la zona colpita dalla catastrofe è amata dalla gente del posto, ma non rappresenta una classica destinazione per i turisti stranieri. 

Nessuno svizzero tra le vittime - Per il momento non vi è notizia di vittime svizzere, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). «La rappresentanza elvetica a Giakarta è in contatto con le competenti autorità indonesiane», ha fatto sapere un portavoce a Keystone-ATS.

Il DFAE aggiorna i consigli di viaggio - Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha intanto aggiornato i consigli di viaggio riguardanti l'Indonesia.

Il ripristino delle infrastrutture potrebbe durare alcuni mesi, spiegano gli specialisti del DFAE sul sito internet. Prima di recarsi nelle regioni colpite è consigliato informarsi presso il proprio operatore turistico o la propria guida locale in merito alla fattibilità del viaggio. Per informazioni sui collegamenti aerei occorre rivolgersi alle compagnie.

A chi è in loco il DFAE consiglia di tenersi aggiornato tramite i media, il personale di albergo, il proprio operatore turistico o conoscenti. Occorre anche prestare attenzione agli avvisi e alle istruzioni delle autorità locali, per esempio alle zone di sbarramento e agli ordini di evacuazione.

I danni - La massa d'acqua ha distrutto decine di abitazioni e danneggiato «seriamente» 9 hotel. L'onda ha fatto strage tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell'anno. Le immagini mostrano l'onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l'evento: il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra i dispersi. All'evento partecipavano almeno 260 persone: i morti accertati sinora sono 23. «L'acqua ha spazzato via il palco, che era molto vicino al mare», afferma la band in un comunicato citato da Cnn Indonesia. «Abbiamo perso i nostri cari, incluso il bassista e il manager, gli altri sono dispersi».

Le autorità indonesiane hanno diramato una allerta invitando gli abitanti dell'area a «stare lontani dalle spiagge». Il capo dell'agenzia meteorologica, Rahmat Riyono, teme che sia «possibile un altro tsunami» poiché quello di ieri «è stato provocato da un'eruzione del vulcano Anak-Krakatau», e dall'alta marea. «La possibilità di un secondo tsunami in caso di terremoto sono molto basse, ma qui si tratta di un'eruzione. Dobbiamo continuare a monitorare la situazione», ha detto, sottolineando che proprio per questa ragione non sono scattati allarmi preventivi ieri.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE