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Dopo anni di indagini, gli inquirenti bernesi sono riusciti a smantellare una rete che operava tra i Paesi Bassi e la Svizzera. In manette 5 nigeriani e 2 congolesi
BERNA - Dopo anni di indagini, gli inquirenti bernesi, assieme al Ministero pubblico della Confederazione e alla polizia federale, sono riusciti a smantellare una rete di trafficanti di cocaina che operava tra i Paesi Bassi e la Svizzera. Sette le persone in stato di fermo, accusate di aver smerciato 110 chili di questa sostanza.
Le indagini sono partite nel 2015 quando durante un controllo di un'automobile sono strati rinvenuti quattro chili di polvere bianca nascosti nella ruota di scorta. Due all'epoca gli uomini arrestati. Le indagini hanno permesso di stabilire che le persone arrestate provenivano dai Paesi bassi e che non era la prima volta che compivano un viaggio del genere.
In seguito le indagini si sono allargate ai Cantoni della Svizzera romanda e Basilea. L'inchiesta si è poi estesa anche al Paese di provenienza della droga; qui sono stati eseguiti sequestri e fermate alcune persone coinvolte.
Le sette persone arrestate, cinque nigeriani e due congolesi, sono accusate di aver organizzato il trasporto di cocaina dall'Olanda alla Svizzera dall'agosto 2014 al luglio 2015. Prima di essere distribuita, la droga finiva in depositi ubicati a Berna, nella regione di Basilea, Vevey (VD)e Losanna. L'età dei fermati oscilla tra i 33 e i 58 anni. Sono accusati di grave violazione alla legge sugli stupefacenti e riciclaggio di denaro.
