Tra poco più di due mesi si decideranno le sorti dei due giovani giudicati a Winterthur per essersi recati in Siria con l'intenzione di unirsi al sedicente Stato islamico
WINTERTHUR - Sarà pronunciata il prossimo 27 febbraio la sentenza del processo ai due giovani giudicati a Winterthur per presunto sostegno all'Isis: nel 2014, quando ancora erano minorenni, i due si erano recati in Siria con l'intenzione di unirsi al sedicente Stato islamico.
Il processo si è tenuto a porte chiuse agli inizi di dicembre davanti al tribunale dei minorenni di Winterthur. I giornalisti accreditati sono stati ammessi, ma soltanto nella fase degli interrogatori.
I due giovani, fratello e sorella, hanno oggi 20 e rispettivamente 19 anni. Al dibattimento si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo l'atto di accusa, i due si sarebbero radicalizzati nel corso del 2013, frequentando moschee che praticavano una «interpretazione conservatrice del Coranox.
Nel dicembre del 2014 sono saliti su un aereo diretto in Turchia e si sono poi trasferiti in un territorio siriano controllato dagli islamisti, dove hanno vissuto in un appartamento «rendendosi utili» all'Isis. L'esperienza in Siria è durata un anno circa.
Nel dicembre 2015, i due fratelli sono stati arrestati appena giunti all'aeroporto di Zurigo, con l'accusa di sostegno a un'organizzazione criminale e di violazione dell'articolo della legge federale che vieta i gruppi "Al Qaida" e "Stato islamico". Il tribunale dei minorenni ha chiesto nei loro confronti pene detentive con la condizionale di undici e dodici mesi.