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VAUDVisite consolari sorvegliate per l'ex ministro Sonko

14.12.18 - 12:46
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso che contestava le condizioni imposte dal Ministero pubblico della Confederazione per lo svolgimento in carcere di un incontro con il console
Keystone
Visite consolari sorvegliate per l'ex ministro Sonko
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso che contestava le condizioni imposte dal Ministero pubblico della Confederazione per lo svolgimento in carcere di un incontro con il console

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto un ricorso di Ousman Sonko, ex ministro del Gambia arrestato in Svizzera nel gennaio 2017 perché sospettato di crimini contro l'umanità. L'uomo contestava le condizioni imposte dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) per lo svolgimento in carcere di un incontro con il console onorario del suo paese.

La visita, prevista per il 29 agosto di quest'anno, era stata autorizzata. Per evitare ogni rischio di collusione, il MPC aveva previsto che Sonko e il console non potessero menzionare il procedimento per crimini di guerra in corso contro l'ex ministro del Gambia e che l'incontro si tenesse alla alla presenza del suo avvocato e di un supervisore. Quest'ultimo avrebbe dovuto interrompere il colloquio se fosse stato affrontato il tema in questione.

Sonko ha contestato queste condizioni presso la Procura federale, che ha quindi rinviato la visita. Il Tribunale penale federale ha respinto il ricorso presentato dall'ex ministro e ora anche la Suprema corte elvetica sconfessa Sonko.

Secondo la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, ricorda il TF, i funzionari consolari hanno il diritto di visitare i loro cittadini in carcere. Per garantire la loro difesa, i consoli hanno in linea di principio il diritto di fare riferimento alla procedura che ha portato alla detenzione. Ma nel caso in questione sottolineano i giudici di Mon Repos, Ousman Sonko ha già un avvocato che è intervenuto in numerose occasioni dinanzi a tutte le autorità competenti.

Inoltre, il rischio di collusione invocato dal Ministero pubblico della Confederazione è considerato "significativo". Infatti, l'ex ministro ha ancora contatti in Gambia che gli permetterebbero di influenzare coloro che non sono ancora stati ascoltati in questa procedura.

Ousman Sonko, comandante della guardia presidenziale gambiana nel 2003 e poi ministro dell'Interno tra il 23 ottobre 2006 e il 19 settembre 2016, si è rifugiato nel novembre 2016 in Svizzera. Il 26 gennaio 2017 è stato arrestato a Lyss (BE), dove soggiornava in un centro di transito per richiedenti asilo, su denuncia di Trial, la Ong con sede a Ginevra che si occupa di lottare contro l'impunità per crimini internazionali.

Il 49enne (è nato il 9 gennaio 1969) ex ministro è accusato di essere responsabile di atti di tortura commessi dalle forze di polizia e dal personale carcerario a lui sottoposti, oppure da gruppi ad essi legati, sotto il regime del presidente Yahya Jammeh.

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