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VAUDUcciso nel parco: «Si metteva sempre in gioco per gli altri»

19.11.18 - 22:45
Il ricordo di amici e conoscenti del 21enne morto sabato scorso a Yverdon. E nessuno crede a presunti legami con il mondo della droga
Keystone
Ucciso nel parco: «Si metteva sempre in gioco per gli altri»
Il ricordo di amici e conoscenti del 21enne morto sabato scorso a Yverdon. E nessuno crede a presunti legami con il mondo della droga

YVERDON-LES-BAINS - «Era una persona istruita, aperta, raggiante e molto impegnata». È il pensiero di un esponente politico del Nord vodese, che ben conosceva il 21enne - attivo all’interno di diverse realtà associative della regione - ucciso la sera di sabato scorso a Yverdon-les-Bains.

Originario del cosiddetto Kurdistan siriano, il giovane aveva fondato una struttura che si occupava di patrocinare i migranti per favorire la loro integrazione. Solo il mese scorso, aveva contribuito ad organizzare un’esposizione a sostegno di alcuni orfani del Guatemala.

Anche il ginnasio della località vodese, da lui frequentato nell’ultimo triennio, conserva un ottimo ricordo dello sfortunato 21enne. «Nessuna problematica lo lasciava indifferente. Trasmetteva pace e affetto», ricorda la cappellana della gioventù Lusia Shammas. «Aveva la forza di mettersi in gioco per dare una mano a chi aveva bisogno. Viveva una situazione finanziaria difficile, eppure pensava sempre agli altri».

E per quanto concerne la possibile ombra degli stupefacenti, chi lo conosceva esclude possa essere il caso. «Alcuni media parlano di un collegamento tra l’omicidio e il mondo della droga. Ma non riesco a crederci», ha raccontato un amico del 21enne. Un eventuale collegamento resta però «plausibile», ha puntualizzato il portavoce della polizia cantonale, sottolineando che «sarà l’inchiesta a chiarire i fatti».

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