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SVIZZERAGli studenti svizzeri hanno incubi su Momo

15.11.18 - 11:05
Lo spaventoso mostro spaventa e molesta da mesi i ragazzi su Whatsapp. Secondo gli esperti le paure dei più giovani non vanno prese sotto gamba
Gli studenti svizzeri hanno incubi su Momo
Lo spaventoso mostro spaventa e molesta da mesi i ragazzi su Whatsapp. Secondo gli esperti le paure dei più giovani non vanno prese sotto gamba

ZURIGO - La figlia di S.B.* non riusciva a dormire bene negli ultimi tempi. Il motivo? La bimba di 8 anni era terrorizzata da Momo. A farle conoscere il volto mostruoso, che da diversi mesi è diventato virale su Whatsapp, erano stati bambini più grandi al parco giochi. 

«Mia figlia non possiede ancora un cellulare, ma Momo è diventato un problema tale da spingere l'insegnante di seconda elementare a riferirlo ai genitori». Sono diversi gli studenti della scuola elementare di Zurigo ad aver avuto problemi a prendere sonno la notte a causa di Momo. Molti, addirittura, non volevano più dormire da soli. 

Un sondaggio effettuato di 20 Minuten ha rivelato come la paura per quel volto mostruoso sia molto diffusa tra i ragazzini.  Mila (10), Ella (11) e Lou (11) conoscono bene la «donna spaventosa con gli occhi grandi». Mila si chiede chi ci sia dietro: «Il personaggio è spaventoso. Non ho idea di chi sia in realtà». 

La catena tra gli adolescenti - Soraja (13) non ha paura di Momo: «Anche io l'ho ricevuto tramite un messaggio di Whatsapp. Alcuni dei miei amici ne hanno paura e non riescono più a dormire. Una volta mi è arrivato un messaggio. Mi spingeva a inoltrarlo a mia volta ad altre 10 persone altrimenti Momo mi avrebbe uccisa». Coscienziosamente la ragazzina ha cancellato il tutto.

Da alcune settimane, effettivamente, un messaggio a catena su Whatsapp sta girando tra i telefoni dei ragazzini svizzero-tedeschi. Il mittente è un presunto Momo. Il messaggio racconta di una ragazza investita e uccisa 3 anni fa da un'auto. Quindi minaccia il destinatario affermando che Momo sarà nella sua stanza a mezzanotte, a meno che questi non invii la catena ad altri 15 contatti. 

Recentemente, la cosiddetta Momo Challenge è balzata agli onori della cronaca per tristi ragioni. Sotto il nome di Momo, ai giovani di tutto il mondo viene chiesto di portare a termine compiti specifici. Secondo i resoconti dei media internazionali, questi compiti hanno portato alla morte un francese di 14 anni.

Prendere sul serio le paure degli studenti - Franziska Peterhans, segretaria dell'Associazione degli insegnanti svizzeri, afferma che le catene di Sant'Antonio e i video che appaiono sotto il nome di Momo sono un'altra forma di cyberbullismo. «Le paure dei bambini devono essere prese sul serio e discusse. Gli studenti devono capire che possono fare affidamento sugli adulti quando si imbattono in qualcosa che causa disagio. Anche se online». Per l'esperta non solo è importante indirizzare i più giovani ad un uso consapevole degli strumenti digitali, ma è anche corretto parlare a scuola dei problemi che ne possono derivare. 

Anche Alfred Felix, capo del dipartimento di prevenzione della violenza a Zurigo, ritiene che la prevenzione e la discussione, quando si tratta di queste catene pericolose, siano fondamentali. «Sul fenomeno Momo siamo poco informati. Finora ad ora sono arrivate poche segnalazioni da parte delle scuole».

Secondo Felix, la prevenzione a scuola non dovrebbe limitata a singoli fenomeni, come quello di Momo. Deve essere chiaro invece che i social network possono essere utilizzati in modo improprio. Anche il ruolo dei genitori è importante in questa circostanza. «Devono spiegare ai loro figli cos'è una catena di Sant'Antonio e cosa si può ricevere su Whatsapp».

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COMMENTI
 

volabas 5 anni fa su tio
problemi di una societa' malata, e non lo scopro certo io; ma l'aspetto essenziale non è certo sto c...o di momo, ma l'incapacita' dei genitori d essere appunto genitori, basta guardarsi in giro quando siamo in mezzo alla gente

Hardy 5 anni fa su tio
Non so voi ma a me questa scultura inquieta in un modo terribile. In un altro articolo addirittura si dice "per fortuna è solo una catena di Whatsapp senza malware né virus". Non so voi ma francamente preferirei un virus nel cellulare piuttosto che avere incubi ricorrenti dopo aver visto questa faccia raccapricciante. C'è gente che dopo aver visto questa roba rischia di avere problemi anche seri.

sedelin 5 anni fa su tio
concordo con miba e skorpio. poveri, ma veramente poveri bambini! :-(((

skorpio 5 anni fa su tio
Alle elementari e comunque fino 12,13 anni non dovrebbe neanche porsi il problema...ma invece tutti con il telefonino e soprattutto collegati a whatsapp e social......complimenti ai genitori

miba 5 anni fa su tio
O in parole più semplici: rincoglionimento totale da smartphone
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