Cerca e trova immobili

SAN GALLOTruffe immobiliari, in 8 alla sbarra

05.11.18 - 09:32
Centinaia di persone hanno investito in cooperative truffaldine che hanno perso complessivamente decine di milioni di franchi
Tipress
Truffe immobiliari, in 8 alla sbarra
Centinaia di persone hanno investito in cooperative truffaldine che hanno perso complessivamente decine di milioni di franchi

SAN GALLO - Otto imputati (di cui solo sei erano presenti in aula) sono processati da oggi a Mels, nel canton San Gallo, per aver imbrogliato, con progetti di costruzioni truffaldini, centinaia di persone che avevano investito in cooperative edilizie e che hanno perso, complessivamente, decine di milioni di franchi.

Il processo - trasferito per motivi di spazio dall'aula del tribunale del distretto di Werdenberg-Sarganserland alla sala di teoria dei pompieri - è cominciato con un fuoco di fila degli avvocati difensori, che ne hanno chiesto la sospensione e un aggiornamento.

Motivi: la latitanza di uno degli imputati, che sarebbe stato comunque arrestato due settimane fa nella Repubblica dominicana, e le richieste di ricusazione per uno dei cinque giudici e uno dei due procuratori titolari dell'accusa. Il tribunale distrettuale farà sapere domani mattina se si continuerà come previsto con l'ascolto degli imputati. Sono previste in tutto tre settimane di dibattimenti. Le sentenze dovrebbero essere rese note il 30 novembre.

Gli otto imputati (sette uomini e una donna) sono accusati in vario grado di reati del diritto fallimentare, truffa, amministrazione infedele, falsificazione di documenti e appropriazione indebita. Rischiano pene detentive di diversi anni. Oltre al latitante un altro imputato è assente, giustificato per motivi di salute.

Gli addebiti risalgono fino al 2005. Più di 500 investitori hanno perso il loro denaro presso la fallita cooperativa immobiliare (Wohnbaugenossenschaft) Isenbach a Illnau-Effretikon (ZH) dopo aver investito ciascuno per le sue quote di partecipazione in genere tra i 20'000 e i 50'000 franchi (ma alcuni anche centinaia di migliaia di franchi). Il capitale sociale della cooperativa di oltre 20 milioni di franchi è andato completamente perso. Durante la procedura di fallimento, 210 creditori hanno avanzato pretese per oltre 43 milioni di franchi.

Gli imputati sono stati coinvolti anche nella pianificazione e nella realizzazione di diversi altri progetti di costruzione fraudolenti nella valle del Reno sangallese e nel canton Argovia . Avevano pubblicizzato gli investimenti assicurando un rischio "molto basso".

La Procura di San Gallo ha aperto un'inchiesta nel 2010, conducendo anche 23 perquisizioni domiciliari presso aziende e privati. Nel 2014 ha incriminato quattro persone. Due anni dopo gli incriminati sono saliti a otto. Il processo era originariamente previsto per l'aprile 2016 ma è stato rinviato più volte.

La cooperativa immobiliare Isenbach era già nata sin dall'inizio sotto una cattiva stella, si afferma nell'atto d'accusa. Una perdita di 17 milioni di franchi è stata annunciata per la prima volta in occasione di un'assemblea generale straordinaria nel 2011.

Secondo l'accusa, il motivo del fallimento è stato il comportamento scorretto del suo management. Il presidente del consiglio di amministrazione della Wohnbaugenossenschaft Isenbach era un imprenditore zurighese di dubbia reputazione nel settore. Fino a dicembre 2009, l'uomo oggi 74enne era stato anche presidente del consiglio d'amministrazione della cooperativa Bad Rans, che ha progettato, ma non ha mai costruito, alberghi a Sevelen SG (per 140 milioni di franchi svizzeri) e a Buchs SG (per 20 milioni di franchi svizzeri).

L'atto d'accusa documenta su oltre 250 pagine quanto sfrontatamente abbiano agito gli imputati. Nel caso Bad Rans, avrebbero intascato dagli investitori 6,2 milioni di "onorari di promozione" senza fornire in cambio la minima prestazione. I membri del Consiglio d'amministrazione avrebbero inoltre incassato un "onorario di vendita" di 1,5 milioni. Questo non dipendeva dalle prestazioni, ma solo dalla vendita, cosa che in base agli statuti era una partecipazione agli utili vietata.

Negli affari era coinvolto anche un "compagno di lunga data" del presidente del Consiglio di amministrazione, un architetto zurighese che era già finito sui giornali negli anni '80 e '90 perché protagonista di fallimenti immobiliari.

Il 67enne è da anni oggetto di procedimenti penali e ha cambiato più volte nome. Dopo la detenzione preventiva e un'operazione al cuore, nel 2015 il giudice dei provvedimenti coercitivi gli ha imposto, tra l'altro, il divieto di entrare in contatto con varie persone coinvolte, di partecipare a società e di comparire con nomi diversi.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE