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BASILEA CITTÀ«Mi hanno violentata uno dopo l’altro»

30.10.18 - 19:50
Alla sbarra davanti alla giustizia basilese un presunto protettore. L’uomo avrebbe partecipato al sequestro e allo stupro di una giovane prostituta nel 2016
Tipress
«Mi hanno violentata uno dopo l’altro»
Alla sbarra davanti alla giustizia basilese un presunto protettore. L’uomo avrebbe partecipato al sequestro e allo stupro di una giovane prostituta nel 2016

BASILEA - Sequestro di persona, rapimento, violazione della legge sulle armi e stupro di gruppo. È questa la pesante lista di accuse a cui è chiamato a rispondere un 37enne ungherese, da ieri alla sbarra davanti al Tribunale penale di Basilea Città.

I fatti - riferiti dalla giovane vittima, una 24enne anch’essa originaria dell’Ungheria - risalgono al 2016. La ragazza ha raccontato di essere stata sequestrata e violentata da tre uomini, fra i quali l’imputato. Una vendetta secondo la giovane, che ha spiegato di essere scappata in passato dai suoi aguzzini, che la costringevano a prostituirsi, sottraendole inoltre tutto il denaro.

Sorvegliata e obbligata a drogarsi - Interrogata dalla Corte, la 24enne è tornata con la mente a quei giorni. Dai primi tempi in cui ha iniziato ad esercitare la professione di prostituta nella città renana all’essere controllata 24 ore su 24 dopo aver trovato lavoro in un postribolo cittadino. A suo dire, era costretta a consegnare tutto il denaro, non poteva muoversi liberamente, nemmeno per sbrigare le proprie commissioni. Anche i contatti con la sua famiglia e i suoi tre figli in Ungheria le erano completamente negati. I suoi “papponi” la costringevano inoltre a fare uso di cocaina.

Una volta fuggita, la giovane si è stabilita a Soletta, dove ha potuto esercitare liberamente la sua professione. I suoi aguzzini l’hanno però ritrovata e con un pretesto l’hanno attirata all’esterno del suo nuovo luogo di lavoro, trascinandola in un’auto e riportandola a Basilea.

Un risarcimento di 18mila franchi - L’imputato principale avrebbe preso parte al sequestro, prendendo a randellate un uomo che aveva tentato di intervenire per aiutare la giovane. Una volta tornati nella città renana, i tre avrebbero quindi obbligato la 24enne a rapporti sessuali non protetti. «Mi hanno violentata, uno dopo l’altro», ha spiegato ai giudici.

Chiamato alla sbarra, il 37enne ha negato ogni addebito. Ha raccontato di essersi trovato a Soletta, ma di non avere nulla a che fare con quanto accaduto. Per il Ministero pubblico le dichiarazioni della ragazza sono però molto credibili. E il sequestro è dimostrato da prove e testimoni. Nei confronti dell’uomo è stata chiesta una pena di 5 anni di reclusione. Il legale della ragazza ha inoltre chiesto un risarcimento morale di 18mila franchi. Dal suo canto, l’avvocato della difesa ha chiesto l’assoluzione del suo cliente.

La sentenza è attesa per domani.

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