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SVIZZERA / AUSTRIAI Pink Panthers perdono altri pezzi

08.10.18 - 19:48
Dei 14 presunti autori delle brutali rapine sette sono ora in detenzione preventiva e uno è già stato condannato
I Pink Panthers perdono altri pezzi
Dei 14 presunti autori delle brutali rapine sette sono ora in detenzione preventiva e uno è già stato condannato

VIENNA - Le polizie di Austria, Svizzera e Danimarca hanno in parte sgominato una banda di rapinatori facenti parte dell'organizzazione chiamata Pink Panthers, che tra il 2016 e lo scorso aprile ha effettuato con successo sei rapine nei tre paesi, tra cui una a Samnaun nei Grigioni, e ne ha tentato una settima, per un ammontare complessivo - tra bottino e danni - di circa sette milioni di euro.

Dei 14 presunti autori delle brutali rapine - avvenute, oltre che a Samnaun, a Copenaghen e nelle località austriache di Klagenfurt, Linz, Amstetten, Innsbruck e Kitzbühel - sette sono ora in detenzione preventiva e uno è già stato condannato, ha reso noto oggi in una conferenza stampa a Vienna il ministero dell'Interno austriaco, stilando il bilancio dell'inchiesta internazionale. I rapinatori sono di nazionalità serba e montenegrina, è stato precisato.

Il lavoro di squadra con le autorità dei paesi balcanici è stato decisivo. Gli inquirenti austriaci hanno raccolto un gran numero di informazioni sulle Pink Panthers. L'Austria è obiettivo della banda dal 2008, ha affermato Franz Lang, direttore della polizia giudiziaria austriaca.

Peter Goldgruber, segretario generale del ministero dell'Interno di Vienna, ha parlato di un "successo d'importanza internazionale". In collaborazione con Interpol, le polizie di Austria, Svizzera, Danimarca, insieme a quelle di Ungheria e Serbia, hanno consentito il successo dell'"Operazione Clockwork", ha aggiunto.

Lo scorso 3 aprile, una rapina era stata commessa nella località grigionese di Samnaun, vicino al confine austriaco. I criminali avevano svaligiato una gioielleria sottraendo preziosi e causando danni per oltre 3 milioni di franchi. Quattro dei cinque presunti autori sono stati arrestati il giorno dopo dalla polizia retica. Uno di loro aveva già partecipato a un "colpo" in Austria, ad Amstetten.

Le cosiddette Pink Panthers sono una grossa banda - i membri sarebbero oltre 200 - formata da ex militari della ex Jugoslavia, nota a partire dagli anni Novanta per centinaia di rapine spettacolari in gioiellerie di tutto il mondo, che secondo alcune valutazioni avrebbero fruttato l'equivalente di mezzo miliardo di franchi (sul suo sito l'Interpol conta circa 380 rapine tra il 1999 e il 2015 per un totale di oltre 334 milioni di euro, al cambio attuale circa 380 milioni di franchi).

Il nome fu affibbiato alla banda dagli inquirenti inglesi in seguito ad un colpo messo a segno nel 2003 a Londra: in quell'occasione i poliziotti di Sua Maestà trovarono una pietra preziosa nascosta in una confezione di crema per il viso, proprio come in un film della nota serie "La pantera rosa" con Peter Sellers. Il nome sembra piacere agli stessi rapinatori, che in alcuni casi hanno indossato delle camicie di color rosa durante le rapine.

Quattro altri presunti membri della banda erano stati arrestati lo scorso febbraio in Ticino, a Pregassona. Si tratta di un 37enne e di un 39enne croati, un 38enne bosniaco e un 41enne serbo che si apprestavano a mettere a segno una rapina contro uno o più obiettivi nel centro di Lugano. Uno di loro avrebbe partecipato anche a una rapina compiuta nel maggio 2016 in una gioielleria sulla Bahnhofstrasse di Zurigo. I quattro sono stati trasferiti in diverse prigioni zurighesi e di loro si occupa la locale magistratura.

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