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VAUDGiovane coinvolto in una rissa, sconfessata la SUVA

05.10.18 - 12:00
Accolto il ricorso di un giovane elettricista che aveva subito una riduzione delle prestazioni
tipress
Giovane coinvolto in una rissa, sconfessata la SUVA
Accolto il ricorso di un giovane elettricista che aveva subito una riduzione delle prestazioni

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha accolto il ricorso di un giovane elettricista che aveva subito una riduzione delle prestazioni da parte della SUVA. Secondo l'Istituto nazionale di assicurazione contro gli infortuni questo apprendista, allora 19enne, aveva partecipato a una rissa difendendosi contro quattro aggressori con il suo casco, ma stando ai giudici losannesi si è trattato di legittima difesa.

Nel luglio 2013, l'allora apprendista elettricista aveva preso parte a una festa della gioventù nel canton Friburgo. Mentre se ne stava andando la mattina presto, il giovane si era fatto insultare da quattro coetanei che si trovavano in una automobile. Dopo aver risposto «Andate a farvi fottere», si era visto sferrare un pugno in pieno volto dal conducente che era nel frattempo uscito dalla vettura.

L'apprendista aveva tentato di difendersi con il casco della sua moto. Gli altri occupanti dell'auto erano allora venuti a dar man forte al conducente e avevano anche loro picchiato il giovane. Uno degli occupanti aveva allora gridato «Uccidilo, uccidilo!» a un suo compagno. Gli aggressori si erano poi dati alla fuga senza essere stati identificati, malgrado la presenza di due testimoni.

Partecipazione a una rissa - La vittima aveva subito una lussazione alla spalla che aveva dovuto essere presa a carico dalla SUVA. Due anni più tardi, aveva risentito dolori e annunciato all'assicurazione una ricaduta. In questa circostanza, era stato ascoltato da un collaboratore della SUVA sull'aggressione del 2013.

In un primo tempo, l'istituto assicurativo aveva respinto la domanda di indennizzo della ricaduta, adducendo un'assenza di causalità con i fatti del 2013. In seguito, la SUVA era ritornata sulla sua decisione, ma aveva ridotto della metà le sue prestazioni perché - a suo avviso - il giovane aveva partecipato alla rissa.

In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale federale ricorda che, nel diritto delle assicurazioni, si parla di «partecipazione a una rissa» quando l'assicurato entra nella «zona di pericolo» ad esempio immischiandosi in una disputa. Se non è necessario che la persona in questione abbia una «partecipazione attiva» ai fatti o che abbia «commesso un errore», occorre almeno che l'assicurato «si sia reso conto, o abbia potuto rendersi conto, del pericolo».

Risposta non insignificante - Dal canto suo, secondo il TF, l'assicurazione non può ridurre le sue prestazioni se la vittima è stata aggredita senza che vi sia stata una disputa precedente o se ha colpito il suo aggressore in un riflesso di legittima difesa.

I giudici di Losanna si discostano quindi dalla decisione della giustizia friburghese, la quale aveva considerato che la risposta «Andate a farvi fottere» non era insignificante e che il giovane elettricista avrebbe potuto accontentarsi di un'espressione più neutra o persino restare in silenzio.

Per i giudici losannesi, la risposta dell'apprendista era sì volgare, ma non aveva la connotazione sessuale che le attribuiscono i giudici friburghesi. In questo contesto, non si può considerarla un'ingiuria. Inoltre, non si può attendersi da un giovane di 19 anni che si lasci insultare da coetanei o che scelga sempre termini appropriati con i quali rispondere.

Il Tribunale federale conclude che non v'era stata una disputa precedente e la risposta del giovane fosse soltanto servita da pretesto per gli aggressori, ciò che esclude «un suo ingresso intenzionale nella zona di pericolo», secondo il diritto delle assicurazioni. Infine, il gesto di difesa con il casco, dopo un primo colpo subito al volto, era legittimo.

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