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FRANCIA / SVIZZERARamadan «può restare in carcere»

27.09.18 - 16:32
Secondo una perizia lo stato di salute dell'islamologo non è incompatibile con la detenzione preventiva
Keystone
Ramadan «può restare in carcere»
Secondo una perizia lo stato di salute dell'islamologo non è incompatibile con la detenzione preventiva

PARIGI / GINEVRA - Lo stato di salute di Tariq Ramadan, l'islamologo svizzero di origine egiziana in carcere da otto mesi in Francia dove è accusato di stupro, "non è incompatibile con la detenzione preventiva". Lo afferma una perizia di due medici, secondo quanto ha appreso l'agenzia stampa AFP da "fonti vicine al dossier".

I due esperti hanno riesaminato lo scorso 8 agosto il 56enne intellettuale musulmano nato a Ginevra, che soffrirebbe di sclerosi multipla, detta anche sclerosi a placche, e hanno consegnato la loro perizia l'11 settembre.

A loro avviso, egli può essere curato in carcere con il trattamento che gli è stato prescritto. "Il signor Tariq Ramadan non potrebbe beneficiare, fuori di prigione, di altre possibilità terapeutiche", scrivono ai giudici, confermando le loro conclusioni iniziali rese il 18 aprile.

I due periti si fondano anche su un esame condotto a metà giugno da un neurologo specializzato nella sclerosi a placche. Questi aveva notato, tra l'altro, un "aumento dei disturbi sensitivi", in particolare dolori alle gambe e problemi di concentrazione e memoria. "È possibile che lo stress carcerario abbia favorito le modifiche del suo stato di salute" tra marzo e giugno, spiegava il professore.

I due periti concordano con questa valutazione. Sottolineano tuttavia che "l'aggravamento riguarda una sintomatologia soggettiva (dolori, crampi e parestesie)" e che l'esito dell'esame dell'islamologo è "discordante": nonostante la perdita di sensibilità delle membra inferiori, Ramadan "può stare in piedi", anche a occhi chiusi.

L'intellettuale, accusato in Francia per violenza carnale da due donne, è detenuto da febbraio nella prigione di Fresnes, a sud di Parigi. L'uomo è anche nel mirino della giustizia svizzera. Il Ministero pubblico di Ginevra ha in effetti avviato a sua volta a inizio settembre un'istruttoria penale nei suoi confronti per stupro e coazione sessuale. La decisione è stata presa dopo che una donna elvetica convertita all'Islam ha presentato una denuncia penale per violenza carnale lo scorso 13 aprile.

Ieri i giudici istruttori francesi hanno respinto la terza richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati di Ramadan, ha riportato l'AFP. La versione del 56enne, che nega ogni relazione sessuale con le due donne che l'hanno denunciato, è stata infatti contraddetta da una perizia informatica del suo telefono e del suo computer, consegnata lunedì ai magistrati, ha detto all'agenzia stampa una fonte vicina al dossier. Centinaia di SMS espliciti trovati sul telefono di una sua denunciatrice testimonierebbero inoltre che c'è stato un rapporto sessuale violento tra la donna e Ramadan il 9 ottobre 2009 a Lione.

Toccherà ora al giudice delle libertà pronunciarsi entro tre giorni sulla richiesta dell'intellettuale. Confrontato in luglio e settembre con le sue accusatrici negli uffici dei giudici, Ramadan ha ammesso di aver avuto in passato relazioni extraconiugali e rapporti "di dominazione" con delle amanti, ma ha ribadito che ciò non è mai accaduto con le due donne che dicono di essere state stuprate.

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