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FRIBURGOStrangolò la moglie, confermati 17 anni di carcere

20.09.18 - 10:48
Il Tribunale cantonale ha respinto il ricorso di un 59enne portoghese ritenuto colpevole anche di abusi sessuali sui due figli
tipress
Strangolò la moglie, confermati 17 anni di carcere
Il Tribunale cantonale ha respinto il ricorso di un 59enne portoghese ritenuto colpevole anche di abusi sessuali sui due figli

FRIBURGO - Nessuno sconto di pena per l'uomo che nel 2014 stuprò e strangolò la moglie a Friburgo. Il Tribunale cantonale ha infatti respinto il ricorso del 59enne portoghese, condannandolo a 17 anni di carcere e all'internamento per una durata indeterminata.

È stata dunque confermata la pena inflitta all'uomo il 30 marzo 2017 dal Tribunale della Sarine. L'uxoricida è stato ritenuto colpevole di assassinio e di violenza carnale, ma anche di aver commesso abusi sessuali sui due figli, avuti da un'altra relazione, tra il 2002 e il 2004.

In appello, l'imputato chiedeva di essere prosciolto dai capi d'imputazione di atti sessuali con fanciulli e violenza carnale. Contestava inoltre l'internamento deciso in prima istanza e rivendicava una riduzione della pena detentiva a otto anni.

La corte è stata però di altro avviso, ritenendo che ci fossero abbastanza prove per giudicarlo colpevole sia dello stupro sulla moglie sia degli abusi sui figli. Secondo i giudici, vi è il forte rischio che l'uomo si comporti ancora da «predatore sociale» e, in assenza di un possibile trattamento, ne ha convalidato l'internamento.

Una perizia psichiatrica evocata durante il processo al Tribunale della Sarine aveva definito il portoghese «uno psicopatico per il quale attualmente non esistono cure». Le quattro donne con cui ha vissuto prima di uccidere l'ultima hanno tutte subito pressioni psicologiche e violenze fisiche.

L'inchiesta era scattata dopo che l'uomo, il 29 dicembre 2014, aveva trasportato al Pronto soccorso la consorte, una sua connazionale 52enne, in stato di morte cerebrale. La donna presentava segni di strangolamento ed è poi deceduta il giorno successivo. Al momento dell'arresto, l'assassino aveva ammesso di aver stretto il foulard che la moglie portava al collo, fino a farle perdere i sensi.

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