Il furto è stato messo in atto da un artista in segno di protesta contro l'indebolimento dei controlli sulle esportazioni di armi
ZERMATT - Del malcontento, un'idea, un mese di preparazione e una placca di metallo. Sono questi gli ingredienti utilizzati dall'artista zurighese Roland Roos per mettere in atto la sua protesta contro l'indebolimento dei controlli sulle esportazioni di armi.
Mercoledì scorso, lui e due alpinisti hanno scalato la Punta Dunant, raggiungendo quota 4600 metri sopra Zermatt (VS). Il loro obiettivo: svitare la piastra metallica che porta il nome del fondatore della Croce Rossa, Henry Dunant. La vetta, che in origine si chiamava Punta dell'Est, è stata ribattezzata nel 2014 in segno di tributo.
«È stato più facile del previsto», ha spiegato Roland Roos al Blick. Il 40enne afferma di aver rimosso la placca e di averla sostituita con una nuova riportante il vecchio nome. Secondo l'artista, la montagna è stata erroneamente dedicata al fondatore della Croce Rossa. L'errore, per Ross sarebbe evidente considerata la decisione dello scorso giugno di esportare materiale bellico anche verso Paesi implicati in un conflitto armato interno, se non c'è motivo di credere che le armi siano utilizzate in questo conflitto.
«Da un lato, la Svizzera sottolinea la sua tradizione umanitaria, dall'altro prende queste decisioni. Per me è totalmente contraddittorio». La targa dedicata a Dunant è stata portata all'Haus Konstruktiv Museum di Zurigo e fa ora parte di una mostra che durerà dieci giorni a partire da mercoledì.
Contattato, il comune di Zermatt (VS) non sembra essere stato informato dell'azione di protesta. E non si è detto contento del progetto artistico. Il sindaco Romy Biner-Hauser ha aggiunto: «Condurremo verifiche».
Roland Roos non ha paura. «Nel peggiore dei casi saliranno in elicottero per rimettere la targa, prima di mandarmi la fattura».
Premio sfumato - Questa sera, tuttavia, si tiene la cerimonia di premiazione degli undici artisti che ricevono un contributo annuo di 24'000 franchi a testa. La lista dei premiati comprendeva anche Roos, ma a causa del furto la consigliera di Stato Jacqueline Fehr (PS), responsabile del Dipartimento di giustizia e dell'interno, ha deciso che l'artista non riceverà quei soldi.
Intervistata dalla Radio SRF, Jacqueline Fehr afferma di essere una fautrice della libertà dell'espressione artistica. «Il limite deve però essere fissato dove vengono commessi atti illegali», come ad esempio un furto.