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BERNACOMCO rinuncia all'inchiesta contro i fabbricanti di orologi

28.08.18 - 11:27
Swatch, LVMH, Rolex, Richemont, Audemars Piguet e Breitling erano accusati di non fornire pezzi di ricambio agli orologiai indipendenti
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COMCO rinuncia all'inchiesta contro i fabbricanti di orologi
Swatch, LVMH, Rolex, Richemont, Audemars Piguet e Breitling erano accusati di non fornire pezzi di ricambio agli orologiai indipendenti

BERNA - La Segreteria della Commissione della concorrenza ha concluso l'inchiesta preliminare contro i fabbricanti di orologi Swatch Group, LVMH, Rolex, Richemont, Audemars Piguet e Breitling e ha deciso di non aprire un'indagine approfondita.

L'inchiesta preliminare era stata avviata a seguito di denunce che facevano presente come i servizi dopo-vendita per orologi non potessero essere eseguiti da orologiai indipendenti, in quanto i fabbricanti non fornivano loro i pezzi di ricambio necessari, viene ricordato in un comunicato odierno.

Oltre ai fabbricanti di orologi, la Segreteria della COMCO ha interrogato numerosi altri operatori del mercato, quali gioiellieri, orologiai e l'Associazione degli orefici e dei negozi specializzati in orologi svizzeri.

Dall'indagine è emerso che i sistemi si basano su contratti. Questi fissano i criteri di selezione che un partner deve soddisfare e costituiscono accordi in materia di concorrenza; i sistemi devono essere qualificati come sistemi di distribuzione selettiva. Questi possono essere considerati puramente qualitativi, ciò che secondo la prassi della COMCO non comporta un intralcio notevole alla concorrenza.

Tuttavia, questa valutazione non si applica ai fabbricanti di orologi che hanno vincolato la vendita di orologi ai servizi dopo-vendita. In questo caso, si potrebbe essere in presenza di accordi che intralciano notevolmente la concorrenza. Ciò nonostante, scrive la COMCO, resta da stabilire se questi accordi potrebbero essere giustificati da motivi di efficienza economica.

Per la Segreteria della COMCO non si può escludere che i fabbricanti possano essere considerati in posizione dominante sul mercato e che i loro sistemi costituiscano un comportamento abusivo. Tuttavia, non si esclude che i fabbricanti di orologi che non vincolano la vendita di orologi ai servizi post-vendita potrebbero giustificare le loro pratiche come non-abusive. La questione resta invece aperta per i fabbricanti che vincolano la vendita di orologi ai servizi dopo-vendita.

Ai fini della valutazione è stato fondamentale il fatto che nell'Unione europea fosse in corso una procedura analoga in cui le stesse questioni erano state sollevate per gli stessi fabbricanti di orologi. La Commissione europea non ha considerato i sistemi come accordi illeciti o come abusi di posizione dominante, in quanto basati su criteri qualitativi definiti e applicati indiscriminatamente in modo obiettivo, proporzionato e uniforme. Non è da escludere che il rifiuto di fornire pezzi di ricambio ai riparatori indipendenti potrebbe essere obiettivamente giustificato. Il ricorso contro la decisione della Commissione europea da parte della Confederazione europea delle associazioni dei riparatori di orologi (CEAHR) è stato respinto integralmente dalla Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE).

Poiché non è stato possibile individuare elementi essenziali che suggerissero una valutazione divergente da quella dell'Unione europea, la Segreteria della COMCO ritiene che l'apertura di un'inchiesta non sia giustificata.

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