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VAUDBrutale aggressione a Montreux, tre adolescenti sotto shock

14.08.18 - 17:39
Un uomo ha picchiato e cercato di annegare tre ragazzini dopo i fuochi del primo d'agosto
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Brutale aggressione a Montreux, tre adolescenti sotto shock
Un uomo ha picchiato e cercato di annegare tre ragazzini dopo i fuochi del primo d'agosto

MONTREUX - «Stavo camminando insieme ai miei due cugini in direzione della barca di mio papà, dopo aver assistito ai fuochi d’artificio. Ad un certo punto un uomo, grande e grosso, si è messo ad urlare, e si è diretto proprio verso di noi, insultandoci e minacciandoci. Allora siamo fuggiti, o così credevamo». Sono le parole di Leo*, 15 anni, che insieme ai suoi cugini è stato vittima di un’aggressione a Clarens, la sera del primo agosto.

I tre ragazzini, di 13, 15 e 17 anni, sono stati raggiunti poco dopo dal minaccioso uomo. «Quando ci siamo accorti che ci stava seguendo abbiamo messo il cappuccio e tenuto lo sguardo basso, ma ci ha riconosciuti» continua Leo. Spaventato, il ragazzino più piccolo si è buttato nel lago, mentre gli altri due sono stati aggrediti fisicamente.

Il tutto sotto gli occhi della fidanzata dell’uomo.

L’aggressore avrebbe anche tentato di annegare i due cugini, intimando loro di mettere la testa sott’acqua. «Ha preso un tronco e l’ha lanciato verso la mia testa. Sono riuscito a schivarlo, ma ho creduto di morire» racconta Leo, con la voce strozzata. Fortunatamente il ragazzino aveva con sè il cellulare, e ha potuto chiedere aiuto al papà, che accorso sul posto ha fatto fuggire la coppia.

Confessione - I tre ragazzini si sono dapprima cambiati gli abiti bagnati sulla barca del padre, e in seguito hanno raccontato l’accaduto alla polizia, giunta sul posto.

Le forze dell’ordine sono riuscite in poco tempo ad identificare l’aggressore, che si trovava ancora vicino al lungolago: «Un 23enne, domiciliato nella regione, è stato fermato nelle vicinanze. Ha ammesso di aver commesso i fatti, e sembra essere un caso di aggressione gratuita» ha dichiarato Alexandre Bisenz, della polizia cantonale vodese.

La reazione della madre - La mamma di Leo è sconvolta dai fatti, ma anche da come sono proseguite le indagini: «L’uomo è stato sentito dalla polizia, e poi lasciato libero in attesa di giudizio. Così avrà tutto il tempo di fare la stessa cosa ad altre persone. Qualcuno che vuole uccidere senza motivo degli sconosciuti può trovare posto solo in prigione o in un ospedale psichiatrico».

* Nome di fantasia

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