Un gruppo attivo su scala internazionale avrebbe ottenuto dati bancari tramite e-mail spam e chiamate telefoniche. Chiesta l'estradizione per il presunto autore delle telefonate
BERNA - Sono sospettati di aver ottenuto dati bancari riservati tramite e-mail spam e chiamate telefoniche e di averli utilizzati illecitamente. Questa l’accusa nei confronti di due persone, arrestate ieri nei Paesi Bassi nel corso di un’operazione coordinata tra il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), la fedpol e le autorità olandesi.
I presunti autori della truffa, che ha preso di mira anche clienti di istituti finanziari in Svizzera, sono stati identificati e localizzati nella zona di Rotterdam. Proprio nei pressi della città sul Mare del Nord - riferisce oggi una nota dell’MPC - il gruppo aveva infatti la propria base operativa.
Nei confronti della persona sospettata di aver effettuato le chiamate phishing in Svizzera, l’Ufficio federale di giustizia - su richiesta dell’MPC - ha presentato alle autorità olandesi una domanda di estradizione. L’altra persona è invece perseguita nell’ambito di un procedimento penale nei Paesi Bassi.