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FRIBURGOCondanne ridotte per l'omicidio di Frasses

11.07.18 - 18:32
La corte cantonale ha accettato parzialmente i ricorsi presentati dai due imputati
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Condanne ridotte per l'omicidio di Frasses
La corte cantonale ha accettato parzialmente i ricorsi presentati dai due imputati

FRASSES - Colpo di scena oggi nel processo d'appello dei due uomini accusati del brutale omicidio avvenuto a Frasses (FR) nel maggio 2013. Il Tribunale cantonale friburghese ha modificato le sentenze di primo grado, accettando parzialmente il ricorso dei due individui.

Il primo, un cittadino macedone, è stato riconosciuto colpevole di complicità nell'assassinio del cittadino italiano di origine kosovara di 36 anni abbattuto davanti alla moglie e i figli, nonché di violazione della legge federale sulle armi.

Gli sono stati inflitti nove anni di reclusione, dai quali saranno dedotti i giorni già trascorsi in detenzione dal 12 dicembre 2013. Secondo la Corte, non è possibile dimostrare che l'imputato abbia sparato effettivamente sulla vittima.

I giudici non nutrono invece dubbi sulla colpevolezza del secondo imputato, un cittadino kosovaro riconosciuto colpevole di assassinio, nonché di violazione della legislazione sulle armi. La Corte d'appello del Tribunale cantonale gli ha inflitto 20 anni di reclusione, dai quali saranno detratti anche nel suo caso i giorni trascorsi dietro le sbarre.

Agli inizi del 2016, il Tribunale penale della Broye aveva condannato entrambi all'ergastolo sulla base di diversi indizi, fra i quali tracce del DNA. I due uomini hanno negato qualsiasi coinvolgimento nel dramma e presentato ricorso.

Soltanto uno, il macedone di 34 anni, si è presentato al processo incominciato il 3 luglio. Il suo complice è evaso l'anno scorso dalla prigione centrale di Friburgo.

La vittima era stata abbattuta verso le 23.50 dell'11 maggio 2013 poco dopo essere rientrata al suo domicilio assieme alla compagna di 21 anni e ai suoi quattro figli. L'uomo si trovava davanti all'autorimessa quando due individui si sono avvicinati sparandogli e dandosi poi alla fuga attraverso i campi in direzione di Payerne (VD). L'uomo era stato raggiunto alla testa, al petto e alla schiena da ben 15 proiettili.

Dall'inchiesta era venuta alla luce una faida tra due famiglie kosovare risalente per lo meno all'anno 2000. Nel corso dei successivi 14 anni almeno 12 membri delle due famiglie e una decina di altre persone vicine ai clan sono stati uccisi.

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