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BERNADj in appello dopo l'accusa di incendio doloso e truffa

03.07.18 - 15:08
Christopher S. era stato condannato per aver mandato in fumo la sua collezione di dischi, appena assicurata per 200.000 franchi
Dj in appello dopo l'accusa di incendio doloso e truffa
Christopher S. era stato condannato per aver mandato in fumo la sua collezione di dischi, appena assicurata per 200.000 franchi

BERNA - Un ex disc jockey compare oggi davanti al Tribunale superiore di Berna, al quale ha presentato ricorso in appello dopo essere stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per istigazione all'incendio intenzionale e tentata truffa. La sentenza è attesa per venerdì 6 luglio.

Il tribunale regionale di Berna-Mittelland, il 25 novembre 2016, aveva ritenuto provato che il dj bernese avesse incaricato due uomini di appiccare il fuoco, il primo maggio 2012, a un capannone di Ostermundigen, alla periferia orientale della città federale, in cui aveva depositato poco prima la sua collezione di circa 13'000 dischi.

L'uomo, oggi 48enne, che alcuni anni fa era fra i più conosciuti dj della Svizzera tedesca, aveva assicurato in precedenza la collezione per 200'000 franchi. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, poche ore prima dell'incendio egli si sarebbe rivolto alla sua assicurazione per accertarsi che nel caso di un danno questa lo avrebbe rimborsato. Poiché l'imputato aveva problemi finanziari, il tribunale di primo grado ha ritenuto che fossero queste difficoltà il movente.

Le indagini hanno inoltre permesso di appurare che l'incendio era scoppiato nel capannone proprio dove era depositata la collezione di dischi. Il dj ha negato ogni addebito.

Secondo la difesa, questi palesi legami sono chiaramente a favore della non colpevolezza dell'ex dj. Nessuno sarebbe così stupido da agire in tal modo, ha affermato il suo legale.

L'imputato ha negato di aver chiesto informazioni all'assicurazione e di avere problemi finanziari. "Ero nel mio periodo migliore come dj", ha detto.

Le sue entrate erano il doppio di quanto calcolato dall'istanza precedente e anche i debiti di 190'000 franchi erano inferiori di decine di migliaia di franchi, ha riferito l'avvocato difensore. Secondo quest'ultimo si può supporre che, per esempio, a dare l'incarico di appiccare fuoco sia stato il proprietario del magazzino.

Il dj ha inoltre sostenuto che aveva già assicurato la sua collezione per oltre 200'000 franchi quando questa era depositata in un altro luogo.

La procura la vede in modo diverso. Essa parla di un "buco finanziario enorme". L'ex dj avrebbe vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Il processo contro il proprietario del magazzino è stato archiviato già da tempo per mancanza di movente.

I due coimputati, entrambi serbi, cugini fra loro, avevano ammesso al primo processo di essere stati incaricati di appiccare il fuoco, ma avevano sostenuto che questo era infine scoppiato accidentalmente. Entrambi avevano riportato ustioni in parte gravi. I due sono stati a loro volta condannati dal tribunale regionale: il più anziano a 42 mesi di carcere e a una pena pecuniaria in parte con la condizionale, il più giovane a 24 mesi con la condizionale. Solo il primo ha ricorso in appello.

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