VAUDLe organizzazioni per la protezione degli animali non possono agire nei procedimenti penali

LOSANNA - Le organizzazioni private di protezione degli animali non hanno facoltà per agire nei procedimenti penali: lo sentenzia il Tribunale federale (TF) respingendo il ricorso di un'associazione bernese, che voleva opporsi all'archiviazione di un caso riguardante un agricoltore.

All'allevatore era stato rimproverato di aver tenuto le sue vacche in stabulazione libera, senza protezione contro le intemperie. Nel luglio 2016, il Ministero pubblico dell'Emmenthal-Alta Argovia (BE) aveva deciso di archiviare il caso.

Informata in dicembre, l'associazione mantello delle organizzazioni bernesi di protezione degli animali (APA) aveva presentato ricorso, ma la Corte suprema bernese aveva rifiutato di entrare in materia nel luglio 2017. Il ricorso dell'APA è ora stato respinto dai giudici federali.

In un comunicato odierno, il TF rammenta che il Codice di procedura penale consente alla Confederazione e ai cantoni di riconoscere la facoltà per agire nei procedimenti penali alle autorità incaricate di tutelare gli interessi pubblici. Il Canton Berna ha usufruito di questa possibilità e concesso all'APA la facoltà di agire nei casi di violazione della protezione degli animali.

Per il TF, la formulazione del Canton Berna non è conforme al diritto federale. La nozione di "autorità" - precisa - va compresa in senso stretto: l'organizzazione in questione deve assolvere una missione di diritto pubblico delegatale dalla collettività. A tale scopo essa dispone di poteri sovrani, mentre la sua gestione e contabilità devono essere sottoposti alla sorveglianza dello Stato. La sua attività di diritto pubblico, infine, dev'essere sussidiata dai poteri pubblici. L'APA non soddisfa tali criteri.