La direttrice della Posta lascia l'incarico a seguito dello scandalo dell'AutoPostale. «Mi scuso per gli incidenti e i disordini e mi assumo le mie responsabilità»
BERNA - La direttrice della Posta, Susanne Ruoff, ha presentato venerdì le proprie dimissioni «con effetto immediato» a seguito dello scandalo delle manipolazioni contabili presso AutoPostale. La 60enne si assume la responsabilità sul caso che ha scosso il gigante giallo. Dopo aver ispezionato i rapporti investigativi - precisa una nota - Ruoff ha dovuto ammettere la presenza di indizi della pratica illegale di rendicontazione di AutoPostale tra il 2007 e il 2015.
Scuse e assunzione di responsabilità - La direttrice della Posta, in carica da settembre 2012, respinge tuttavia di essere stata a conoscenza delle attività illecite: «Come in ogni azienda, come CEO mi sono affidata a sistemi di controllo interni ed esterni. Mi scuso personalmente per gli incidenti e i disordini di AutoPostale». Con le dimissioni e la sua assunzione di responsabilità generale, Ruoff si augura che la Posta potrà ora «portare avanti la necessaria trasformazione senza restrizioni».
La reazione della Posta - Immediata la presa di posizione del gigante giallo, che indica in una nota giunta in serata di aver preso atto delle dimissioni di Ruoff, precisando anche che l'indagine in merito allo scandalo AutoPostale è conclusa. «Il consiglio di amministrazione ha preso le sue decisioni e le comunicherà domani rendendo allo stesso tempo pubblicamente accessibili i rapporti». Per fare piena luce sulla «grave vicenda», il CDA aveva infatti deciso in febbraio la costituzione di un gruppo ad hoc di esperti esterni sottoposti direttamente al presidente dell'organo di vigilanza, Urs Schwaller.
«No comment» dal DATEC - Contattato dall'ats, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni (DATEC) non ha invece voluto prendere posizione sulla questione. In febbraio, la consigliera federale e responsabile del dipartimento Doris Leuthard aveva manifestato la fiducia del Consiglio federale alla direttrice.
Sindacato soddisfatto - Il Sindacato autonomo dei postini (SAP), che a febbraio aveva chiesto le dimissioni di Ruoff, si è detto «soddisfatto» della decisione presa dall'ormai ex CEO. Tuttavia, l'associazione chiede una maggior trasparenza, evocando una «contabilità a geometria variabile» all'interno dell'azienda.
La vicenda - AutoPostale ha percepito illecitamente 78,3 milioni di franchi di sovvenzioni federali e cantonali tra il 2007 e il 2015, stando a un rapporto dell'Ufficio federale dei trasporti che ha rivelato le irregolarità. La somma potrebbe superare i 100 milioni quando tutte le questioni saranno delucidate. In seguito allo scandalo, sotto i riflettori è finita anche la direttrice della Posta, Susanne Ruoff. L'Ufficio federale di polizia (fedpol) è stato incaricato di svolgere una procedura penale amministrativa contro la Posta, in relazione alle irregolarità.
Caso ancora aperto - La presidente della Commissione dei trasporti Edith Graf-Litscher (PS/TG) indica dal canto suo che la partenza di Ruoff non porterà alla chiusura del caso, precisando che il rapporto d'inchiesta esterna e le conclusioni della fedpol saranno determinanti.
La storia di Ruoff: da insegnante a numero uno della Posta - Da insegnante di scuola elementare a donna più potente dell'economia svizzera: Susanne Ruoff a 60 anni lascia improvvisamente la direzione della Posta sulla scia dello scandalo che ha coinvolto AutoPostale. Tuttavia, anche la sua nomina a capo del gigante giallo nel novembre 2011 aveva colto tutti di sorpresa. La zurighese, senza esperienza diretta nel campo e in politica, era stata scelta tra oltre 200 candidati per dirigere la Posta dopo l'addio di Jürg Bucher, arrivato all'età della pensione nel settembre 2012.
A Ruoff, in questi ultimi 6 anni è toccato il compito di accompagnare l'azienda, che conta oltre 60'000 dipendenti, nel mondo digitale e di compiere un importante trasformazione che ha portato a una riduzione del personale e alla chiusura di numerosi uffici postali in tutte le regioni della Svizzera.
L'ormai ex CEO è finita nell'occhio del ciclone anche a causa del suo importante salario. Nel 2016 lo stipendio della direttrice della Posta si aggirava attorno ai 950'000 franchi, seconda solo al suo omologo delle FFS Andreas Meyer nella speciale classifica delle retribuzioni ai manager di aziende di proprietà della Confederazione.
Dopo sette anni di insegnamento, Ruoff ha intrapreso una nuova formazione per ottenere un Executive Master in Business Administration (MBA) in telecomunicazione presso l'Istituto internazionale di management in telecomunicazioni (IIMT) dell'Università di Friburgo. La zurighese ha poi frequentato l'istituto Insead di Fontainebleau, vicino a Parigi.
La 60enne si è poi occupata di marketing, servizi e vendita a IBM Svizzera per i 20 anni successivi, occupando anche funzioni direttive. Nel 2009 è stata nominata CEO presso BT Switzerland Ltd. (British Telecom), occupando la posizione per circa tre anni, fino alla nomina di direttrice della Posta. Ruoff, sposata e madre di due figli ormai adulti, è originaria di Zurigo, ma è domiciliata a Crans-Montana, in Vallese.