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ARGOVIARupperswil, condannato e accusa fanno appello

25.04.18 - 11:40
I ricorsi presentati non sono ancora definitivi, precisa oggi in una nota l'Ufficio dei tribunali del Canton Argovia
Rupperswil, condannato e accusa fanno appello
I ricorsi presentati non sono ancora definitivi, precisa oggi in una nota l'Ufficio dei tribunali del Canton Argovia

AARAU - Del "massacro di Rupperswil", in Argovia, si dovrà occupare un tribunale di seconda istanza. Sia il 34enne giudicato colpevole dei quattro assassini che il Ministero pubblico hanno annunciato l'intenzione di presentare ricorso contro la sentenza della prima istanza.

Gli appelli presentati dal condannato e dalla pubblica accusa non sono ancora definitivi, precisa oggi in una nota l'Ufficio dei tribunali del Canton Argovia.

Il Tribunale distrettuale di Lenzburg, che lo scorso 16 marzo ha emesso la sentenza di prima istanza, deve infatti ancora ultimare la motivazione scritta. Questa dovrebbe essere pronta entro l'estate. Le parti - precisa la nota - avranno 20 giorni di tempo, dall'ottenimento del dispositivo della sentenza, per presentare definitivamente il ricorso in appello.

In prima istanza il 34enne è stato condannato alla detenzione a vita e all'internamento ordinario. L'uomo, un cittadino svizzero con tendenze pedofile conclamate, è stato riconosciuto colpevole di quattro assassini, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenzionale, possesso di materiale pornografico proibito, nonché di atti preparatori punibili in vista di altri crimini.

L'uomo, reo confesso, abitava nel medesimo quartiere delle sue vittime. In base alla ricostruzione dei fatti, il 21 dicembre 2015 ha ucciso con tagli alla gola una madre di famiglia 48enne, i suoi due figli di 13 e 19 anni a l'amica del primogenito: le quattro vittime erano riunite nell'abitazione di Rupperswil in vista del Natale.

Prima di sterminare la famiglia, l'imputato ha inoltre mandato la madre a prelevare 11'000 franchi in due banche e ha abusato sessualmente del figlio minore. Dopo il massacro, ha cosparso l'abitazione di olio per torce e le ha dato fuoco.

Il 34enne è stato arrestato a quasi sei mesi dai fatti, mentre stava preparando analoghi attacchi ai danni di famiglie con bambini fra gli 11 e i 15 anni, nei cantoni di Soletta e Berna.

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