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GRIGIONI / ITALIADa Milano ai Grigioni per studiare Fisioterapia, truffati

06.02.18 - 11:17
Spariti fisicamente i vertici, chiuse le porte, a spasso i professori, introvabile la documentazione
Da Milano ai Grigioni per studiare Fisioterapia, truffati
Spariti fisicamente i vertici, chiuse le porte, a spasso i professori, introvabile la documentazione

LUGANO - Partivano da Milano, destinazione Disentis (GR). La meta? Il corso di studi in Fisioterapia alla «Unipolisi», Istituto di studi universitari con retta annua di circa 9 mila franchi che di colpo si è dissolto nel nulla. «Spariti fisicamente i vertici, chiuse le porte, a spasso i professori, introvabile la documentazione», scrive il Corriere della Sera che racconta la disavventura di diversi ragazzi caduti nella truffa. 

I ragazzi si erano rivolti a un istituto estero in quanto in Italia non erano riusciti a superare il test a numero chiuso. Dopo lunghe e accurate verifiche l’opzione «Unipolisi», per loro, si era profilata come la più sensata, anche se onerosa. Oltre alla retta, infatti, i giovani dovevano affrontare le spese di viaggio e quelle di vitto e soggiorno.

Dal centro di Milano la cittadina della regione grigionese della Surselva dista ben 240 chilometri. Le lezioni e gli esami si svolgevano in un palazzo al civico 18 di via Sursilvana, a pochi passi dagli uffici della segreteria dell'università. Chiamare questa segreteria, ora, è impossibile. Al telefono e alle email non risponde nessuno. Uno dei responsabili della struttura - secondo il quotidiano italiano - sarebbe stato arrestato. 

Lo scandalo coinvolge due corsi della «Unipolisi»: Fisioterapia e Scienze infermieristiche; Specialità, queste, che avrebbero solo italiani fra gli iscritti.

«Il corpo docenti era di livello alto - racconta una mamma truffata -. Sono nomi con significativi curricula e con una larga esperienza maturata nel settore. Il mio ragazzo vuole fermamente diventare fisioterapista, abbiamo voluto sostenerlo. Gli mancavano quattro esami e si sarebbe laureato. Andava spesso a Disentis e lì si fermava a dormire, per il tempo necessario quando c’erano da frequentare le lezioni, ed erano altri soldi da spendere. Ora, a noi interessa trovare un’università che possa riconoscere l’intero percorso superato alla “Unipolisi”».

Peccato che la «Unipolisi» non abbia mai operato un «apparentamento» con un’altra università all’interno dell’Unione europea. Questo significa che non è possibile il passaggio in un altro ateneo riconosciuto dalla Ue.

Casi in Ticino - In Ticino i precedenti di presunte Università che attiravano studenti dall'Italia non mancano. Gli ultimi casi riguardano istituti come l'Issea, l'Euraka e l'IPUS, condannati in Ticino a seguito della legge cantonale che tutela la qualità degli studi accademici per l'uso non autorizzato del titolo accademia, alta scuola, università, politecnico o simili.

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COMMENTI
 

WGWG 6 anni fa su tio
Sono i vantaggi dei bilaterali

Bandito976 6 anni fa su tio
Pensavano che pagando compravano il diploma? Queste favole succedono solo nel "bel paese". A volte mi chiedo se fanno cosí anche per la patente dell'auto.

Tarok 6 anni fa su tio
ah ah ah talian frega talian

pillola rossa 6 anni fa su tio
Swiss Papers per associazioni a delinquere, con il benestare dei cantoni e dei comuni.

curzio 6 anni fa su tio
Con un paio di click puoi verificare sul registro di commercio chi sono i titolari. Dopo possiamo continuare a discutere se dobbiamo meravigliarci o meno....

Mattiatr 6 anni fa su tio
Scommetterei che l'iscrizione è avvenuta via internet

tip75 6 anni fa su tio
Il nostro Cantone dovrebbe VIGILARE, non mi risulta che si possano aprire attività senza chiedere permessi e bla bla, certo che a quanto pare invece è così facile...saranno amici di amici

Bandito976 6 anni fa su tio
Questo succede quando non si fanno i controlli. Pur di far aprire una qualsiasi realtá economica e creare indotto si farebbero anche inc...re.

Frankeat 6 anni fa su tio
E' triste dirlo ma sono convinto che i truffatori abbiano la stessa nazionalità dei truffati.

oxalis 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Dovremmo renderci conto che i truffatori non hanno bandiera e purtroppo l'onestà ormai fa acqua da tutte parti e noi non ne siamo esenti, purtroppo. Pecunia non olem.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a oxalis
Vai sul registro di commercio a vedere chi sono i titolari di queste pseudo-università... poi ne riparliamo.
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