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ARGOVIADue perizie sul mostro di Rupperswil

23.01.18 - 10:48
Il processo al 34enne, accusato di quadruplo assassinio, si aprirà il prossimo 13 marzo
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Due perizie sul mostro di Rupperswil
Il processo al 34enne, accusato di quadruplo assassinio, si aprirà il prossimo 13 marzo

RUPPERSWIL - Il processo al 34enne accusato del quadruplo assassinio commesso il 21 dicembre 2015 a Rupperswil (AG) si aprirà il prossimo 13 marzo con le deposizioni degli esperti che hanno realizzato due perizie psichiatriche.

Lo ha reso noto oggi il segretariato generale dei tribunali argoviesi. Le due perizie, realizzate su incarico del Ministero pubblico e confermate per la prima volta dalle autorità giudiziarie, sono una condizione necessaria affinché un tribunale possa decidere la misura dell'internamento a vita.

L'imputato, un cittadino svizzero, è reo confesso ed è detenuto dal dicembre del 2016 in regime di espiazione anticipata della pena. Le udienze del processo, che si tiene davanti al Tribunale distrettuale di Lenzburg riunito nei locali della polizia mobile di Schafisheim (AG), dureranno quattro giorni.

Il 34enne deve rispondere di assassinio plurimo, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenzionale e possesso di materiale pornografico proibito. Il procuratore renderà nota la richiesta di pena durante il dibattimento.

In base all'atto d'accusa, l'imputato ha sgozzato una madre di famiglia 48enne, i suoi due figli di 13 e 19 anni, nonché l'amica 21enne del primogenito. I cadaveri parzialmente carbonizzati furono rinvenuti la sera del 21 dicembre 2015 nella casa di Rupperswil in cui era stato segnalato un incendio.

Il presunto autore del massacro, fino a quel momento incensurato, è uno studente che aveva allenato una squadra di calcio giovanile. È stato arrestato in un locale pubblico di Aarau nel maggio del 2016, al termine di cinque mesi di laboriose indagini.

Dall'inchiesta è emerso che il 34enne ha anche abusato sessualmente del 13enne. Prima del massacro, obbligò inoltre la madre a recarsi in banca e presso un bancomat per prelevare 10'000 franchi e 1000 euro. L'arma del delitto, un coltello da cucina, non è mai stata ritrovata.
 
 

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