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VAUDScambiato per un jihadista, in manette durante lo shopping natalizio

29.12.17 - 10:38
Il 37enne, ex impiegato delle FFS, è stato trattenuto - assieme alla famiglia - per otto ore. Ora intende denunciare l'accaduto
archivio keystone
Scambiato per un jihadista, in manette durante lo shopping natalizio
Il 37enne, ex impiegato delle FFS, è stato trattenuto - assieme alla famiglia - per otto ore. Ora intende denunciare l'accaduto

AUBONNE - «Ci trovavamo nell’area di sosta dell’autostrada, diretti verso l’Outlet di Aubonne quando numerosi poliziotti, armi in pugno, sono balzati fuori da almeno sette o otto automobili». I fatti risalgono allo scorso 23 dicembre. A., un cittadino francese di 37 anni - assieme alla moglie e ai tre figli, di 4, 7 e 10 anni - si stava recando al centro commerciale per acquistare gli ultimi regali di Natale. La famiglia ha invece dovuto trascorrere otto ore negli uffici della polizia cantonale vodese.

La Polizia federale aveva acceso una “spia rossa” sull’uomo - di origini marocchine - dopo che lo scorso 21 dicembre si era recato a Barcellona con un volo di sola andata «per recuperare l’auto rimasta in panne», come chiarito dal 37enne in seguito. «Ho spiegato agli agenti che un jihadista non avrebbe potuto essere per anni responsabile della circolazione dei treni in una delle più grandi stazioni svizzere», ha inoltre precisato l’ex impiegato delle FFS.

A rendere però davvero assurda la situazione è il fatto che le autorità spagnole, allertate dalla Polizia federale, avevano già svolto le dovute verifiche. «Quando sono rientrato dalla Catalogna ho preso coscienza della situazione e mi sono subito recato in polizia - ad Annemasse - per chiarire tutto. Il 22 dicembre due agenti spagnoli sono arrivati in Francia per incontrarmi e, non appena verificato chi fossi, hanno detto che la vicenda poteva considerarsi conclusa».

«Intendo denunciare quanto accaduto. In rete la mia immagine è associata al terrorismo. E questo mi ha distrutto sul piano professionale e sociale», ha proseguito il 37enne. E anche sua moglie si è detta nauseata dalla vicenda: «La polizia ci ha segregato in una stanza non riscaldata dalle 11 del mattino alle 19. I bambini non hanno potuto nemmeno mangiare. Il più piccolo ha temuto che gli agenti in autostrada volessero uccidere i suoi genitori».

Lo scorso mese di luglio, il parcheggio del centro commerciale di Aubonne era già stato lo scenario di un’operazione antiterrorismo attuata dalla Polizia federale, nella quale furono arrestate tre persone. Il caso si era rapidamente sgonfiato.

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