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L’uomo dovrà scontare 12 anni di prigione
GINEVRA - Il Tribunale criminale ha condannato a 12 anni di prigione l’uomo che nel 2015 aveva ucciso la moglie con tre colpi di pistola a Collogne-Bellerive. È stato riconosciuto colpevole di omicidio. I giudici hanno scartato l’ipotesi di omicidio passionale, che gli avrebbe fatto ottenere una diminuzione della pena.
La presidente Brigitte Monti ha spiegato che la colpa dell’uomo, un agente di sicurezza vallesano appassionato di armi, «è molto grave. Il tiratore ha colpito la donna indifesa senza lasciarle alcuna possibilità di scappare». Inoltre la presidente ha dichiarato che l’uomo aveva mostrato «la volontà di uccidere», e che il movente «era puramente egoistico: far sì che la moglie gli appartenesse per sempre». La donna, una studentessa universitaria russa incontrata nel 2002, aveva intenzione di lasciarlo, dopo un anno di vita coniugale conflittuale.
I giudici hanno sottolineato l’emozione violenta utilizzata dell’imputato dopo aver capito che la moglie lo avrebbe lasciato. «Ma non è una scusa: qualsiasi uomo sano di mente l’avrebbe lasciata andare».
L’uomo è stato condannato anche a versare 60’000 franchi per torto morale alla figlia, che oggi ha dieci anni, e 40’000 alla madre della vittima. Dovrà inoltre farsi carico dei costi di procedura del processo di circa 70’000 franchi.
