Cerca e trova immobili

VALLESEPrestò l'arma al figlio, condanna soft per l'ex portavoce di polizia

11.09.17 - 13:48
Il tribunale ha giudicato poco grave la colpa dell'uomo. Nei suoi confronti una piccola pena pecuniaria sospesa con la condizionale
archivio Tipress
Prestò l'arma al figlio, condanna soft per l'ex portavoce di polizia
Il tribunale ha giudicato poco grave la colpa dell'uomo. Nei suoi confronti una piccola pena pecuniaria sospesa con la condizionale

SION - L'ex portavoce della polizia vallesana, Jean-Marie Bornet, è stato condannato per aver prestato una pistola a suo figlio, che pratica il tiro sportivo, a una pena pecuniaria sospesa con la condizionale di sette aliquote giornaliere a 115 franchi l'una.

La pena, contro la quale il diretto interessato ha inoltrato ricorso, è inferiore a quanto chiesto dall'accusa. Il Tribunale distrettuale di Hérens e Conthey ha giudicato "poco grave" la colpa del condannato.

Durante il processo, che lo vedeva accusato di infrazione alla legge federale sulle armi, Bornet ha dichiarato di non sapere che il prestito di un'arma fosse illegale. I giudici hanno accolto solo in parte questa giustificazione. In qualità di ex portavoce della polizia cantonale, l'accusato avrebbe dovuto o potuto informarsi sulla liceità o meno di certe azioni. La natura evitabile di un tale errore, secondo la corte, non permette il proscioglimento.

Il procuratore aveva condannato con un decreto d'accusa Bornet. Poiché quest'ultimo si è opposto, si è giunti a processo, tenutosi lo scorso 6 di settembre. Bornet, per l'accusa, avrebbe dovuto dare prova di prudenza e buon senso. Anche il figlio del condannato ha avuto a che fare con la giustizia: egli ha infatti utilizzato l'arma in questione in un ambito diverso da quello sportivo, venendo punito.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE