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VALLESEEx portavoce di polizia alla sbarra per aver prestato la sua pistola al figlio

06.09.17 - 19:01
Il giovane, senza un regolare permesso, ha usato l'arma per praticare il tiro sportivo e in modo abusivo
Ex portavoce di polizia alla sbarra per aver prestato la sua pistola al figlio
Il giovane, senza un regolare permesso, ha usato l'arma per praticare il tiro sportivo e in modo abusivo

SION - L'ex portavoce della polizia vallesana Jean-Marie Bornet è comparso oggi davanti al tribunale di Hérens-Conthey per rispondere di infrazione contro la Legge federale sulle armi. Il procuratore ha chiesto una pena pecuniaria, esattamente come quella del decreto d'accusa contestato dall'imputato; la difesa l'assoluzione. La sentenza sarà comunicata più tardi alle parti.

Il ministero pubblico ha chiesto 20 aliquote giornaliere sospese per due anni e una multa di 800 franchi per il prestito della sua pistola SIG SAUER P226 al figlio - che non disponeva del necessario permesso - per praticare il tiro sportivo per vari mesi. Il giovane ha poi usato l'arma in modo abusivo in un altro contesto ed è per questo nel frattempo stato condannato.

Per la difesa, l'infrazione è stata "minima". Bornet, ha sostenuto il suo legale, può al massimo essere sanzionato per non aver trasmesso una copia del permesso d'acquisizione - di cui il figlio avrebbe dovuto disporre - presso l'ufficio competente.

In maggio la giustizia aveva già archiviato un'indagine per istigazione a falsa testimonianza e abuso di autorità avviata nei riguardi di Bornet.

L'ex alto funzionario di polizia non ha abusato del potere conferito dal suo incarico per incitare una vittima a non denunciare uno dei suoi famigliari, né per ottenere da lei false dichiarazioni, aveva indicato il Ministero pubblico vallesano. L'ex portavoce non è nemmeno stato perseguito per istigazione a falsa testimonianza, perché la persona in causa non è stata ascoltata in veste di testimone.

Bornet era intervenuto alla fine dell'anno scorso in un procedimento giudiziario riguardante un famigliare condannato ad una pena detentiva. Dopo il processo, la giudice del Tribunale di Martigny aveva denunciato l'agente per istigazione a falsa testimonianza e abuso di autorità. L'ex responsabile dell'informazione della polizia ed ex candidato al rinnovo del Consiglio di Stato aveva invece affermato di aver prestato assistenza al famigliare in veste di "persona di fiducia".

Questa vicenda non è estranea al licenziamento di Bornet, deciso dal governo vallesano in aprile. L'esecutivo aveva allora rimproverato al funzionario "certe dichiarazioni che hanno gettato il discredito sulla giustizia vallesana nell'ambito di un procedimento giudiziario privato".

Al copresidente del movimento politico "Rassemblement citoyen Valais" erano anche state rimproverate dichiarazioni rilasciate durante la campagna elettorale. Bornet ha contestato il licenziamento presso il Tribunale cantonale.

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