Fra il 2011 e il 2016 ha spedito 6 chili a due clienti vallesani: «Ero un consumatore, non uno spacciatore»
GINEVRA - Un 63enne si è servito per diversi anni della Posta per spacciare eroina, droga che egli stesso consumava regolarmente. La “roba”, spedita in dosi di circa 35 grammi alla settimana, veniva inviata da due conoscenti in Vallese. Nel frattempo, uno dei due è deceduto, «una prova inconfutabile della pericolosità del prodotto», secondo la corte.
Una dose offerta ogni tre spedizioni - La procuratrice Anne-Laure Huber ha riconosciuto che «l’obiettivo dell’uomo non era di arricchirsi, ma di pagarsi il proprio consumo personale», tesi confermata anche dall’indagato: «Ogni tre dosi comandate, il mio spacciatore me ne offriva una. Inoltre prelevavo delle piccole quantità dai pacchetti che inviavo».
Consumatore di lunga data - Come riportato da “Le Matin”, l’uomo che beneficiava della rendita dell’AI, consumava eroina dagli anni ‘70. «Il mio cliente non ha agito per arricchirsi, ma a causa della sua forte dipendenza dalla droga, di cui soffre da 40 anni», ha sottolineato Matthieu Gisin, avvocato della difesa.
Condannato a due anni di detenzione sospesi condizionalmente, il 63enne assicura di aver smesso di drogarsi. «Sono sempre stato interrogato dalla polizia in qualità di consumatore, non di spacciatore», ha tenuto a precisare.