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BERNASvizzero arrestato in Germania, spiava per conto del SIC

03.05.17 - 21:01
L'uomo era impiegato nell'attività di controspionaggio
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Corina Eichenberger (PLR/AG) vicepresidente della Delegazione delle commissioni della gestione
Corina Eichenberger (PLR/AG) vicepresidente della Delegazione delle commissioni della gestione
Svizzero arrestato in Germania, spiava per conto del SIC
L'uomo era impiegato nell'attività di controspionaggio

BERNA - Lo svizzero arrestato venerdì in Germania per presunto spionaggio delle autorità fiscali tedesche è stato effettivamente impiegato dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) nell'ambito di attività di controspionaggio. E ciò si è svolto in modo corretto nel rispetto del quadro legale.

Lo ha detto all'ats Corina Eichenberger (PLR/AG) vicepresidente della Delegazione delle commissioni della gestione (DelCG), organo parlamentare di controllo sui servizi segreti. «Ci siamo occupati circa cinque anni fa del caso, che ci è stato sottoposto dal SIC», ha affermato la consigliera nazionale confermando una notizia del quotidiano svizzero tedesco Blick.

L'uomo, ora 54enne, lavorava per i servizi di intelligence in un periodo in cui la Svizzera era sotto forte pressione perché considerata un'oasi per il riciclaggio di denaro. In questo ambito «i tedeschi hanno effettuato attività illegali di spionaggio economico, poiché hanno comperato illegalmente dati su cd», ha detto Corina Eichenberger.

Il SIC, nel quadro della attività di controspionaggio, voleva sapere chi fosse il mandante di tali operazioni e ha impiegato l'uomo ora in arresto. Grazie alle informazioni da lui raccolte «sono stati emessi mandati di arresto contro tre agenti tedeschi della polizia tributaria per sospetto spionaggio economico», ha precisato la vicepresidente dell'organo di sorveglianza sull'intelligence elvetica.

Il controspionaggio fa parte dei mandati del SIC. E l'attività di allora - ha aggiunto - è avvenuta nel rispetto del quadro legale. «Se avessimo ritenuto diversamente saremmo intervenuti. Anche adesso non vedo alcun motivo di dubitare che il SIC abbia agito in modo corretto», ha sottolineato Eichenberger.

La parlamentare ritiene poi che l'arresto dell'uomo, la scorsa settimana a Francoforte, non abbia a che fare con la sua attività di cinque anni or sono. «Quanto è successo ora ha probabilmente a che vedere con qualcos'altro», ha detto all'ats. La DelCG dovrebbe essere informata in merito domani.

Per avere chiarimenti sul caso il ministero degli esteri tedesco ieri ha convocato l'ambasciatrice svizzera a Berlino. Un agire che la Eichenbergere ritiene esagerato: «sono rimasta meravigliata; si tratta di un intervento che probabilmente è da addebitare alla campagna elettorale».

Anche il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sta indagando sull'uomo arrestato a Francoforte: ieri ha confermato che nel gennaio del 2015 ha aperto nei suoi confronti un procedimento penale per spionaggio economico. L'arresto dell'uomo, che non ha mai lavorato per il MPC, non è però avvenuto in seguito al procedimento svizzero. Il MPC ne è venuto a conoscenza attraverso la procura generale tedesca.

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