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ZURIGOCulturista minacciato su Facebook poco prima della sua morte

24.04.17 - 13:50
Il bodybuilder è morto in seguito a una caduta da una finestra. 20 Minuten è venuto in possesso dei messaggi scambiati su Facebook poco prima della morte
Culturista minacciato su Facebook poco prima della sua morte
Il bodybuilder è morto in seguito a una caduta da una finestra. 20 Minuten è venuto in possesso dei messaggi scambiati su Facebook poco prima della morte

ZURIGO - «Hei, b*** *** ****! Mi devi ancora dei soldi!» Sono queste le prime parole del messaggio inviato via Facebook a S.H. solo tre giorni prima della sua morte. L’uomo di 33 anni, un culturista conosciuto nell’ambiente, è deceduto lo scorso 10 marzo dopo essere caduto dalla finestra di un postribolo.  «Vuoi che pubblichi le foto che il mio detective privato ti ha fatto? Sei un cocainomane! Non toccare le mie p******. E nessuno entrerà nel tuo centro fitness! O vuoi ritrovarti con una spalla in frantumi?» continua il messaggio.

Escluso l’intervento di una terza persona - Alla domanda se lo sportivo fosse stato spinto dalla finestra, la portavoce del Ministero pubblico zurighese, Corinne Bouvard, risponde: «Escludiamo l’intervento di una terza persona». Ma resta il fatto che le cause della morte, dopo sei settimane, non sono ancora state chiarite.

Come riporta 20 Minuten, non si sa ancora se si sia trattato di suicidio o di un incidente.

Problemi di soldi - Le minacce sul social network lasciano supporre che S.H avesse problemi di debiti. Diverse persone, che hanno preferito rimanere anonimi, hanno confidato ai nostri colleghi di 20 Minuten che il culturista rivendeva steroidi in grande quantità e che sperperava i suoi guadagni in prostitute e cocaina.

Un amico del trentenne ha raccontato che il culturista aveva un sogno: aprire per il mese di aprile un centro fitness a Seebach. «Ma i suoi partner ne hanno approfittato. Tutto quello che voleva era approfittare del nome che si era fatto nel mondo del bodybuilding e del culturismo».

I contratti, che 20 Minuten è riuscito a procurarsi, mostrano che S.H. ha preso in prestito più volte grosse somme di denaro da un certo M.* per fondare la sua impresa. Avrebbe addirittura raggiunto una cifra superiore al mezzo milione di franchi, soprattutto per l’acquisto di macchine da fitness.

«Ho deluso tutti» - Se all’inizio S.H. era il fondatore e il capo del centro fitness, alla fine si è ritrovato ad essere solo il gerente con uno stipendio da 3’500 franchi. Poco prima della sua morte, avrebbe detto a sua moglie: «Devo partire, non ce la faccio più. Ho deluso tutti». Malgrado ciò, la moglie non crede alla pista del suicidio: «Sono stati i suoi “amici” a portarlo alla morte. Lo hanno reso più docile con la cocaina, poi hanno approfittato di lui e alla fine lo hanno lasciato cadere».

Nonostante la morte di S.H., il centro fitness aprirà a breve. La domanda del permesso di costruzione, depositata dall’azienda del culturista, è stata pubblicata mercoledì nel foglio ufficiale della città di Zurigo.

Uno sguardo più approfondito ha permesso di notare che il nome dell’azienda è cambiato in “Sportclub Swissness”. Tre giorni dopo la morte dello sportivo, un nuovo presidente, P.*, è stato registrato come numero uno nel consiglio di amministrazione. Poco dopo anche una seconda persona, S.*, è stata aggiunta. I due uomini facevano già parte del progetto iniziale di S.H.

20 Minuten ha contattato P. e S. per un incontro. Dopo aver inizialmente accettato di incontrare i nostri colleghi, i due non hanno più risposto ai messaggi.

*Nome noto alla redazione

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