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ZURIGOOmicidio di Küsnacht: «La follia era al comando»

31.03.17 - 20:02
L'accusa ha formulato tre possibilità di pena. La difesa chiede una misura stazionaria. Nelle prossime settimane una nuova perizia
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Omicidio di Küsnacht: «La follia era al comando»
L'accusa ha formulato tre possibilità di pena. La difesa chiede una misura stazionaria. Nelle prossime settimane una nuova perizia

KÜSNACHT - I legali del figlio del mercante d’arte che, il 30 dicembre 2014, uccise brutalmente un amico, hanno chiesto che la pena che verrà inflitta all’imputato possa essere convertita in misura d’internamento. Nelle proprie dichiarazioni, durante la seduta di venerdì presso il Tribunale distrettuale di Meilen, la difesa ha sostenuto con convinzione che l’uomo era «completamente sotto l’effetto delle droghe» la notte in cui, in seguito a un litigio si consumò il dramma. Le foto della scena del crimine, hanno spiegato gli avvocati, mostrano chiaramente «che la follia era al comando» in quel momento.

L’accusa di stupro - La difesa inoltre ha tentato di screditare le parole dell’ex compagna dell’imputato, che lo accusò per uno stupro avvenuto a Londra nel 2014. Un fatto a cui i legali non credono, e per il quale hanno chiesto l’assoluzione, anche perché la donna presentò una denuncia solamente 13 mesi dopo i presunti fatti e non si recò nemmeno da un medico, nonostante i forti dolori in seguito denunciati. Un comportamento che «non corrisponde in alcun modo» a quello di una vittima, hanno sottolineato i legali dell’uomo, che quindi ritengono che la donna sia guidata unicamente dalla volontà di vendicarsi, nonostante il procuratore abbia ritenuto credibili le sue dichiarazioni.

Una nuova perizia - Tornando all'omicidio, nei confronti dell’imputato l’accusa ha formulato tre possibili richieste di pena: 16 anni in caso di responsabilità parziale; 13 anni in caso di assunzione volontaria del cocktail di droghe; e 10 anni se l’assunzione delle sostanze avvenne per negligenza. Il Tribunale ha quindi ordinato un’ulteriore perizia per stabilire l’effettivo grado di responsabilità. I risultati, determinanti per formulare la sentenza, potranno richiedere diverse settimane.

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