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Il giornale più letto in Germania attacca violentemente il presidente turco, in piena crisi diplomatica con tutta l'Unione europea. La risposta turca arriva in rete: violati migliaia di profili social
ZURIGO - Dopo il "Blick" anche la "Bild", il più grande quotidiano tedesco, si scaglia contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Il giornale afferma di vole «dire la verità in faccia» ad Erdogan, proclamandolo persona non gradita in Germania e denunciando la sua «smania di potere». In piena crisi diplomatica tra Turchia e Germania (ed anche l'Unione europea) - a causa del referendum costituzionale che dovrebbe consegnare tutti i poteri nelle mani del presidente turco -, il giornale ha pubblicato in prima pagina una foto del presidente, visibilmente irritato, titolando «Bild dice ad Erdogan tutta la verità in faccia».
«Lei non è democratico, sta danneggiando il suo paese e non è il benvenuto qui!», scrive il tabloid, che rivendica una tiratura di due milioni di copie al giorno. «Nella sua smania di potere, l'egocentrico Erdogan agita i turchi contro l'Europa», prosegue il giornale che accusa «il piccolo uomo del Bosforo» di voler «distruggere il suo Paese».
Ankara sta lottando con diversi paesi europei, Germania e Olanda in testa, dopo il divieto imposto da diversi ministri di fare campagna per il referendum del 16 aprile sull'aumento dei poteri del presidente. Erdogan ha accusato Berlino di utilizzare metodi «nazisti» e di sostenere «i terroristi» nel suo paese promuovendo il no al referendum.
Lunedì, il "Blick" aveva fatto un appello ai turchi che vivono in Svizzera a respingere la riforma costituzionale voluta da Erdogan.
La risposta arriva con attacchi hacker - Una sorta di replica alle posizioni europee contro Erdogan arrivano per vie traverse. Questa mattina, infatti, migliaia di account Twitter sono stati hackerati. Gli hacker hanno voluto lanciare messaggi ostili contro Germania e Olanda accusati di essere «Nazisti!».
Tra le "vittime" anche molti media come ad esempio 20 Minuten, Forbes e il canale televisivo tedesco ProSieben. Ma anche marchi come Nike o organizzazioni come Amnesty e Unicef, o ancora il Ministero dell'Economia francese e il club di calcio Borussia Dortmund.
Il messaggio si conclude con una velata minaccia: «Questo è solo un avvertimento. Ci incontreremo di nuovo il 16 aprile». Il riferimento al referendum turco è più che evidente.
Molte foto profilo sono state cambiate e sostituite da immagini che inneggiano all'Impero Ottomano. Gli autori farebbero parte del gruppo Cyber Warrior. I nostri colleghi di 20 Minuten hanno già annunciato di aver preso provvedimenti cancellando il tweet in questione.
