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ZURIGOL'Hotel Hilton dice no al ministro degli Esteri turco

09.03.17 - 11:34
La famosa catena alberghiera ha rifiutato a Zurigo Mevlüt Cavusoglu per questioni di sicurezza. Un no che farà discutere
L'Hotel Hilton dice no al ministro degli Esteri turco
La famosa catena alberghiera ha rifiutato a Zurigo Mevlüt Cavusoglu per questioni di sicurezza. Un no che farà discutere

ZURIGO - L'Hilton ha detto no: il ministro degli esteri turco non può passare la notte a Zurigo-Opfikon. Il motivo? La sicurezza degli ospiti e del personale dell'hotel non è garantita.

«Abbiamo annullato la sua prenotazione questa mattina perché gli organizzatori dell'incontro non sono in grado di garantire la sicurezza dei nostri clienti e dei nostri dipendenti», ha spiegato l'event manager dell'Hilton, Alexei Lintchuc, a "Schweiz Aktuell".

Il ministro turco dovrebbe arrivare in Svizzera domenica, per incontrare membri della comunità turca. Il Consiglio di Stato del Canton Zurigo, già nella giornata di ieri ha però fatto richiesta a Berna di annullare la visita, per motivi di sicurezza.

E' stata l'ambasciata turca a Berna, con una nota diplomatica al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), a far sapere della visita.

La nota diplomatica riferisce che Cavusoglu domenica incontrerà dapprima nei pressi dell'aeroporto di Zurigo il console generale turco, che è responsabile per la Svizzera e l'Austria. In seguito vedrà membri della comunità turca che risiedono in Svizzera.

La Confederazione "dà molto valore alla libertà d'espressione", ha fatto sapere il DFAE all'Agenzia Telegrafica Svizzera alla richiesta di sapere se Cavusoglu farà propaganda elettorale per la riforma costituzionale in votazione il 16 aprile sull'introduzione del presidenzialismo in Turchia.

Il DFAE ha anche detto di aver comunicato la stessa posizione ai funzionari turchi nell'ambito del regolare dialogo bilaterale, rammentando loro di rispettare in egual misura la libertà di espressione.

Il DFAE ha poi precisato di essere in contatto con la polizia federale e le autorità zurighesi, che sono coscienti dei loro doveri di sicurezza.

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