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ZURIGOOmicidio a Seefeld, il ricercato arrestato a Berna

25.01.17 - 15:19
Il presunto omicida ha confessato e si trova in detenzione preventiva dal 20 gennaio
Omicidio a Seefeld, il ricercato arrestato a Berna
Il presunto omicida ha confessato e si trova in detenzione preventiva dal 20 gennaio

ZURIGO - A più di sei mesi dai fatti, l'uomo ricercato per l'uccisione di un 42enne trovato esanime lo scorso 30 giugno a Zurigo, su una stradina del quartiere di Seefeld, è stato arrestato nel canton Berna. Il 23enne ha confessato e si trova in detenzione preventiva.

L'arresto è avvenuto il 18 gennaio scorso ed è stato favorito dal caso, ha dichiarato oggi davanti alla stampa Adrian Kägi, il procuratore zurighese titolare del caso.

I colleghi bernesi stavano conducendo indagini su un acquisto illegale di armi nella "darknet" (l'internet nascosta) ed hanno fermato l'uomo le cui impronte digitali corrispondono a quelle del presunto omicida, contro il quale era stato spiccato anche un mandato d'arresto internazionale.

Il procuratore non ha voluto fornire informazioni sui possibili motivi dell'acquisto dell'arma, limitandosi a dire si è trattato di un'arma da fuoco. Il ricercato è stato nel frattempo trasferito a Zurigo dove dal 20 gennaio si trova in detenzione preventiva.

Per far luce sui periodo in cui l'uomo è rimasto uccel di bosco, gli inquirenti hanno effettuato perquisizioni nei cantoni di Zurigo e del Giura. Sono state arrestate anche altre due persone che sono state poste a loro volta in detenzione preventiva.

Il procuratore non ha voluto fornire precisazioni sulla loro identità e sui loro rapporti col fuggitivo e nemmeno sul delitto del giugno scorso, ad esempio sull'arma utilizzata. Il ricercato ha fatto una "confessione di principio", si è limitato a dire Adrian Kägi, che intende rilasciare nuove informazioni a tempo debito.

La vittima del delitto di sei mesi fa era un 42enne di Zurigo: nel primo pomeriggio del 30 giugno l'uomo, gravemente ferito, aveva chiesto aiuto ad una passante prima di stramazzare a terra senza vita. Gli esami effettuati presso l'istituto di medicina legale avevano rivelato diverse ferite da taglio ripartite su tutto il corpo.

Nei giorni successivi la polizia aveva reso noto di essere alla ricerca di un 23enne evaso dal penitenziario di Pöschwies (ZH): in carcere dal 2014 per scontare una condanna a cinque anni e mezzo per lesioni personali e reati patrimoniali, il ricercato non vi aveva fatto ritorno dopo un congedo non accompagnato.

La sua "sparizione" risaliva al 23 giugno, ma era stata annunciata soltanto dopo nove giorni dagli inquirenti, che sono sempre stati parchi di dettagli sui possibili retroscena del delitto.

Questo presunto ritardo e il fatto che all'epoca la polizia aveva precisato che il fuggitivo «non ha mai ucciso nessuno», avevano provocato le critiche dell'UDC alla consigliera di Stato socialista Jacquelie Fehr, responsabile del Dipartimento di giustizia e dell'interno. Quest'ultima ha precisato oggi che il detenuto non era considerato particolarmente pericoloso ed aveva diritto a dei congedi. La sua situazione sarà ovviamente riesaminata.

 

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