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BASILEA CAMPAGNARelazione sessuale con un rifugiato afghano minorenne, assistente sociale nei guai

15.12.16 - 16:25
Il ministero pubblico ha aperto un'inchiesta preliminare. Trovato sul telefonino del richiedente asilo foto e messaggi inequivocabili scambiati con la donna
Relazione sessuale con un rifugiato afghano minorenne, assistente sociale nei guai
Il ministero pubblico ha aperto un'inchiesta preliminare. Trovato sul telefonino del richiedente asilo foto e messaggi inequivocabili scambiati con la donna

LIESTAL - «Una collaboratrice è stata licenziata in tronco a causa delle opinioni divergenti sul comportamento da adottare nei confronti dei richiedenti asilo minorenni».

Il caso scoppiato a Reinach ha fatto scalpore a Basilea Campagna e dintorni e non ha mancato di suscitare dubbi e sospetti sull'atteggiamento tenuto dalle autorità locali, sospettate di avere tentato di nascondere la vicenda e conseguentemente di avere taciuto su un possibile reato per evitare l'apertura di un'inchiesta. Il Municipio si difende, dichiarando, in un comunicato, di avere agito con misura e reagito nei tempi giusti.

Al centro dello scandalo vi è un'assistente sociale della cittadina basilese che avrebbe avuto un numero imprecisato di rapporti sessuali con un richiedente asilo afghano minorenne. A scoprire e rendere pubblico il caso è stata la «Basler Zeitung», che ieri ha pubblicato un articolo a tutta pagina.

Il ministero pubblico basilese ha annunciato di avere avviato un'inchiesta preliminare, ma non ha voluto aggiungere ulteriori dettagli. 

Il licenziamento della donna, risalente a metà agosto scorso, è stato confermato alla «Basler Zeitung» dal sindaco di Reinach, Urs Hintermann (PS). Già a fine luglio di quest'anno, il Comune aveva ammonito la collaboratrice a riguardo del comportamento da tenere nei confronti del 17enne.

La collaboratrice potrebbe quindi rischiare l'accusa di abuso di persona in situazione di dipendenza.

L'impiegata non lavora più nel centro richiedenti asilo dal mese di settembre. La «Basler Zeitung», che cita fonti interne, riferisce che nel telefonino dell'adolescente sarebbero state ritrovate delle foto e uno scambio di messaggi con la collaboratrice dal contenuto inequivocabile. Una scoperta che ha scoperchiato un caso su cui il Comune ora vuole fare chiarezza «per evitare una campagna dell'odio che potrebbe danneggiare il lavoro di assistenza all'asilo e alla fine il richiedente asilo stesso»

 

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