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GINEVRA«Ho preso un volo Alitalia con il biglietto di un altro»

27.10.16 - 08:04
Un ragazzo vodese di 27 anni ha raccontato la disavventura vissuta quest'estate all'aeroporto di Ginevra. «Inaccettabile accadano queste cose, soprattutto con tutti i problemi legati al terrorismo»
«Ho preso un volo Alitalia con il biglietto di un altro»
Un ragazzo vodese di 27 anni ha raccontato la disavventura vissuta quest'estate all'aeroporto di Ginevra. «Inaccettabile accadano queste cose, soprattutto con tutti i problemi legati al terrorismo»

GINEVRA - «Trovo inaccettabile che un viaggiatore possa salire a bordo di un volo con il biglietto di un’altra persona. Soprattutto con tutti i problemi legati al terrorismo».

Carta d'imbarco di un altro - È indignato David*, il 27enne di Losanna che ad inizio agosto ha preso un aereo dell’Alitalia diretto nel sud del Belpaese. La vicenda è nata da uno sbaglio avvenuto all’aeroporto di Ginevra. «Mi hanno dato la carta d’imbarco di un altro passeggero» racconta il giovane. Tuttavia David non ha notato subito l’errore, se n’è accorto dopo aver fatto scalo a Roma. «Sia a Ginevra che nella capitale italiana ho passato i controlli senza problemi».

Ritorno cancellato - Ma i veri problemi per il 27enne arrivano durante il viaggio di ritorno. Il motivo? Dato che il nome del romando non risultava sul volo d’andata, il suo biglietto per il volo di ritorno era stato cancellato. Per tornare a casa David ha dovuto comprarne un altro, al prezzo di 175 euro. Il giovane romando non ci sta e ha deciso di raccontare la storia dello scambio di carta d’imbarco alla compagnia aerea. Invano. «Non mi hanno creduto» racconta il 27enne.

«L'ago nel pagliaio» - Una volta tornato in Svizzera il romando ha contattato immediatamente l’aeroporto di Ginevra per cercare delle prove che dimostrassero all’Alitalia la sua presenza sul volo incriminato. Ma anche qui, il giovane viene respinto. «Noi non conosciamo la lista dei passeggeri e non possiamo sapere se un viaggiatore sia effettivamente salito sull’aereo» spiega il portavoce dell’aeroporto ginevrino Bertrand Stämpfli. Il passeggero deve chiarire il caso con la compagnia aerea. Il fatto che Alitalia abbia chiesto di visionare le telecamere di sorveglianza sorprende il portavoce. «Sarebbe come trovare un ago in un pagliaio. Si tratta infatti di scovare una persona su 50.000 passeggeri in transito». La compagnia italiana, contattata in merito, non ha rilasciato dichiarazioni.

Swiss: «Nessun caso simile» - Secondo la portavoce di Swiss, Meike Fuhrltrott, tutte le compagnie aeree si attengono rigidamente alle linee guida dettate dalle autorità sul controllo dei passaporti. Nella compagnia di bandiera elvetica non è noto alcun caso simile. «I controlli della qualità presso la Swiss sono talmente elevati che è praticamente impossibile che qualcuno riceva accidentalmente la carta d’imbarco con stampato un altro nome».

Senza passaporto - In tutti i casi il giovane romando non è l'unico che si è arrabbiato per i controlli all'aeroporto. Settimana scorsa un altro svizzero che voleva andare in Spagna si è dimenticato a casa il passaporto. Nonostante non avesse con sé documenti di legittimazione validi, è riuscito a partire. «Tutto il cancan che bisogna sopportare quando bisogna togliersi le scarpe, l'orologio o l'anello è una barzelletta se poi è possibile partire senza documenti», ha raccontato.

«Gli oggetti sono più pericolosi che passeggeri senza documenti» - Stämpfli afferma infatti che dal 2009 non si è più obbligati a mostrare i propri documenti d'identità se ci si muove all'interno dello spazio Schengen.  I controlli alla frontiera e sulle linee aeree vengono ancora effettuati, ma non in modo sistematico. Easyjet precisa: «Effettuiamo controlli all'imbarco dei voli al di fuori di Schengen e per la Francia, Paese in cui da novembre è in vigore lo stato di emergenza».

Anche Silvain Guillaume-Gentil, portavoce della polizia cantonale di Ginevra, relativizza: «Potenzialmente è più grave introdurre in aereo oggetti pericolosi rispetto ad una persona senza documenti». A non essere d'accordo con questa affermazione è l'esperto di terrorismo francese Jean-Charles Brisard, che fa sapere che a Parigi i passaporti vengono controllati: «Il problema è che non tutti si attengono alle regole e ciò contribuisce ad indebolire la sicurezza nei nostri Paesi».

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COMMENTI
 

Danny50 7 anni fa su tio
Na non era la controfigura di Sgarbi ?

volabas 7 anni fa su tio
ma dai non è cosi grave...era molto piu' grave quando su un volo di Swiss hanno bussato alla porta del wc mentre sgarbi stava c...o...

KilBill65 7 anni fa su tio
Jean-Charles Brisard (esperto di terrorismo) ha ragione bisogna controllare anche i documenti all' imbarco per una maggiore sicurezza, forse ci sarebbero meno problemi nei aereoporti.
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